«Dal punto di vista del creator, quando carica il suo lavoro sulla nostra piattaforma ha determinate aspettative. Una di queste è che i termini di servizio vengano rispettati». Il Ceo di YouTube, Neal Mohan, ha premesso questo in un’intervista alla giornalista di Bloomberg Emily Chang, che gli aveva chiesto cosa ne pensasse dell’eventualità che OpenAI abbia utilizzato i video disponibili su YouTube per allenare Sora, il software di intelligenza artificiale in arrivo nei prossimi mesi, in grado di produrre brevi filmati partendo da un prompt testuale. Se così fosse, l’amministratore delegato della società parte del gruppo Alphabet ha detto che sarebbe una chiara violazione delle regole della piattaforma.
Su che dati si è allenata l’AI di Sora?
Questa polemica tra YouTube e OpenAI è partita a seguito di un’intervista rilasciata alcune settimane fa da Mira Murati, CTO della società di Sam Altman: alla giornalista del Wall Street Journal che le chiedeva su quali video si fosse allenata l’intelligenza artificiale di Sora, Murati ha risposto in maniera vaga. A domanda diretta – «per Sora avete usato video di YouTube?» – la CTO non è riuscita a nascondere una smorfia, svelando di non essere in grado di fornire una risposta chiara. «Non ne sono sicura», ha glissato.
Leggi anche: Sora, il software di OpenAI per creare video partendo da un testo è quasi pronto. Quando sarà online?
Da oltre un anno OpenAI sta dominando il dibattito tecnologico. Dopo il lancio di ChatGPT, la realtà di Sam Altman è diventata la più importante azienda al mondo impegnata sull’intelligenza artificiale. A far discutere ultimamente è stata proprio Sora, software in grado di produrre brevi clip – trovate qui i primi esempi – e che la società vorrebbe proporre anche a Hollywood per potenziali partnership.
La questione della violazione del diritto d’autore viene sempre ripresa per criticare prodotti digitali del genere. Proprio a Hollywood nel 2023 sceneggiatori, autori e attori hanno scioperato per mesi, richiedendo anche maggiori tutele rispetto all’abuso dell’AI sul set. Di recente centinaia di artisti hanno firmato un appello rivolto alle Big Tech, parlando di assalto alla creatività. La sensazione è che, al netto delle polemiche, la tecnologia stia comunque correndo più veloce rispetto alle regole.