Le parole di Qi Lu al CES di Las Vegas sollevano il dibattito. In futuro i governi potrebbero ricorrere a misure restrittive. Kaspersky Lab: “Auto non protette dalle cyber minacce, ma il confronto con le case automobilistiche è continuo”
“Un oggetto che si muove da solo è per definizione un’arma”, queste le parole pronunciate al CES di Las Vegas da Qi Lu, capo del programma self driving della cinese Baidu. Un concetto che, lì per lì, ha fatto mormorare la platea presente in sala, e che per essere compreso a pieno necessita di un’interpretazione.
Baidu è il principale motore di ricerca in lingua cinese, ma è anche una delle realtà oggi più attive nel mondo dell’intelligenza artificiale. Giudicando ormai saturo il mercato della pubblicità online, la tech company asiatica ha cominciato a stringere alleanze per lo sviluppo delle apparecchiature elettroniche e la costruzione delle nuove auto a guida automatica. Ecco perché ora s’interroga sul tema della sicurezza.
Lo spettro del terrorismo
La domanda principale è una. In futuro, cosa potrà impedire agli hacker di prendere il controllo di un veicolo e dirottarlo per un obiettivo criminale o per terrorismo? Le auto finirebbero così per diventare potenziali armi. E qui il riferimento ai recenti fatti di Londra e Charlottesville è immediato. Mentre i ripetuti furti di dati sensibili e le violazioni degli archivi informatici hanno trasformato l’invulnerabilità ormai in un miraggio.