Dopo le zona rosse, arancioni e gialle, Toti propone un quarto colore
«Devono passare sul mio corpo per riuscire a posticipare l’orario». Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, avrebbe usato un linguaggio poco natalizio, rispondendo a quei Governatori che fanno pressing sul Governo per la riapertura dei ristoranti anche alla sera. Ad aver lanciato questa proposta è il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che proprio oggi ne discuterà con i suoi omologhi in vista della conferenza Stato-Regioni in programma domani, martedì primo dicembre. Con le strade che sono tornate a riempirsi di persone, regioni rosse diventate arancioni e il Natale alle porte, la politica tenta tutte le soluzioni per permettere alle attività di lavorare il più possibile.
Leggi anche: Ristori quater, cosa c’è. Dagli aiuti ai precari agli indennizzi alle imprese
Ristorazione: persi oltre 23 miliardi
La proposta che le Regioni potrebbero fare nelle prossime ore al Governo Conte è quella di estendere l’orario di apertura dei ristoranti fino alle 23. Stando ai dati pubblicati pochi giorni fa dalla FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, fino al terzo trimestre di quest’anno il comparto della ristorazione ha fatturato -23,4 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2019. Cifre simile aiutano a inquadrare il dramma di una recessione che continuerà a penalizzare le attività sul territorio.
Leggi anche:Â Recovery | Conte, Gualtieri e Patuanelli registi. Super task force di 300 persone
Ristoranti aperti: favorevoli e contrari
Da poche ore la Lombardia è diventata zona arancione e circolano già fotografie di assembramenti (veri o presunti) nelle città italiane. Sul tema ristoranti l’idea delle Regioni è quella di introdurre un quarto colore, una nuova «zona sottostante la zona gialla» come si legge sul Corriere della Sera. I ristoranti aperti non sarebbero l’unico obiettivo di Toti e di altri suoi colleghi. Sul tavolo c’è anche l’impegno per tirare su le saracinesche di bar, cinema e musei. Non tutti i Governatori, però, sono favorevoli: De Luca in Campania e Zingaretti nel Lazio chiedono maggiore prudenza.