La struttura delle polemiche voluta da Guido Bertolaso inizierà a ospitare i primi degenti a partire da questo pomeriggio
Era stato criticato durante la prima ondata. Perché a conti fatti una terapia intensiva slegata dal resto dell’ospedale serve davvero a poco. In più, la struttura voluta da Guido Bertolaso era costata parecchio e rimasta avvolta nel cellophane, perché in primavera Milano aveva tenuto e saputo chiudere le porte della città al Coronavirus. Non è così adesso: il virus ha sfondato i confini cittadini e le autorità sanitarie stanno cercando di ricoverare in modo strategico gli infetti per evitare il collasso delle strutture. Questo piano, che prevede di riempire per gradi i reparti a disposizione, ha stabilito oggi la riapertura ufficiale dell’ospedale in Fiera, col ricovero dei primi degenti.
Oscar Cassa, direttore tecnico del cantiere (ph: Antonio Piemontese)
L’ospedale in Fiera accoglie i primi ricoverati
È infatti previsto per oggi pomeriggio l’arrivo dei primi pazienti all’Ospedale di Fiera Milano. Lo ha detto stamani Guido Bertolaso, tornando a visitare la struttura che nei mesi passati era stata al centro di asprissime polemiche e contestazioni. Oggi invece tra i padiglioni che un tempo ospitavano esclusivamente congressi internazionali fervono i preparativi degli operatori sanitari e dei tecnici. “Questo pomeriggio arriveranno i primi sei pazienti trasferiti dalla rianimazione di un altro ospedale”, ha detto Bertolaso in collegamento con Mattino Cinque. In circa una settimana arriveranno una trentina di malati, e fino a 45. Bertolaso, dopo aver fatto il giro con i coordinatori sanitari, non ha rilasciato dichiarazioni.
Una delle unità dove saranno alloggiati i malati. (ph. Antonio Piemontese)
Lombardia al bivio: chiudere il lavoro o la scuola?
La situazione è ormai fuori controllo in Lombardia, al suo secondo giorno di coprifuoco, tant’è che il presidente della Regione, Attilio Fontana, ai microfoni di Sky Tg24 ha replicato alle polemiche sulla chiusura delle scuole per gli studenti delle superiori dicendo che o si chiudono gli istituti o si dovrà avere meno gente che va al lavoro per far riprendere fiato ai mezzi pubblici. Il presidente inoltre ha messo in conto l’ipotesi di procedere con un lockdown urbano o regionale: «Sono ore drammatiche, i fragili stiano a casa. Chiusura totale? Tutto può essere».