Nuova ondata di casi di Coronavirus in Cina. Il regime procede con la messa in quarantena di interi quartieri. Mercati in sofferenza
Sembrava fatta, almeno in Cina. Invece no. I nuovi focolai sono divampati proprio a Pechino, la città che il regime cinese ha fatto di tutto per preservarla dal rischio contagio. Non solo perché costituisce il cuore amministrativo ed economico del Paese, ma anche perché, con i suoi 22 milioni circa di abitanti rischierebbe di rappresentare terreno fertile per il Covid-19. Le ansie relative a una nuova ondata di contagi da Coronavirus, si ripercuotono così sui mercati. Ansie che le Borse scontano da giovedì scorso, quando in una sola seduta si sono volatilizzati in termini di mancata capitalizzazione 328 miliardi, 21,6 solo a Milano, con l’Ftse Mib a -4,81%, Francoforte -4,39%, Londra -4,01% e Parigi -4,71% a 4.815 punti. La settimana si era invece conclusa sul filo della parità : Piazza Affari a + 0,43%, sulla falsariga di Londra salita dello 0,45%, Parigi dello 0,49%, Francoforte dello 0,18%.
L’apertura di settimana con la paura di una nuova ondata
A Milano, forte calo del FTSE MIB (-2,35%), che ha toccato 18.444 punti; sulla stessa linea, si abbattono le vendite sul FTSE Italia All-Share, che continua la giornata a 20.148 punti, in forte calo del 2,31%. Nel listino, i settori vendite al dettaglio (-3,21%), tecnologia (-2,76%) e petrolio (-2,63%) sono tra i più esposti. Le vendite più forti si manifestano su CNH Industrial, che prosegue le contrattazioni a -3,85%. Soffre il settore bancario e assicurativo: Banca Mediolanum scende a – 3,49, BPER registra un ribasso del 3,47%, Azimut lascia sul tappeto una perdita del 3,07%
Cosa succede a Pechino
Le paure che si stanno manifestando sui mercati non sono infondate. Altre dieci aree residenziali sono state messe in quarantena a Pechino, che, secondo quanto comunica l’amministrazione della gigantesca metropoli cinese, ha registrato 36 nuovi casi di Coronavirus nelle ultime 24 ore. Gli ultimi focolai sono stati scoperti in un mercato all’ingrosso nel nordovest di Pechino, nel distretto di Haidian, il secondo a essere sigillato dopo che la scorsa settimana era già stato chiuso il gigantesco mercato di prodotti freschi di Xinfadi nel sud della metropoli cinese, nel distretto di Fengtai.
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Al momento sono 11 le aree residenziali messe in completa quarantena in quella zona, con le medesime, ferree, regole viste a Wuhan, epicentro della pandemia mondiale. Nelle ultime 24 ore sono stati 49 in totale i nuovi casi di Coronavirus in tutta la Cina, compresi i 36 della capitale. Diverse città del Paese stanno suggerendo ai loro residenti di evitare viaggi a Pechino. Tre dei nuovi casi sono stati registrati nella vicina provincia dello Hebei, che conta circa 75milioni di abitanti. Gli altri dieci sono contagi “di ritorno”, vale a dire portati sul suolo cinese da persone provenienti da Paesi stranieri. A livello nazionale sono stati contati anche 18 casi senza sintomi, che il governo cinese non include nelle sue statistiche totali. In totale, la Cina dichiara ufficialmente dall’inizio dell’epidemia oltre 83.000 contagiati, di cui 4.634 mortali ma, com’è noto, diversi Paesi occidentali stanno contestando la veridicità di questi numeri e hanno richiesto all’OMS una indagine indipendente.