Spector è un device che permette di catturare colori e font dal mondo che ci circonda per adattarli ai nostri lavori. Un dispositivo, paragonato a Shazam, che ha già conquistato designer e professionisti.
Sono le piccole cose a cambiare il mondo. Ed è il mondo stesso, con le sue mille sfaccettature, a rappresentare la più importante e incredibile fonte d’ispirazione. Lo sa bene Fiona o’Leary, una giovane studentessa e designer del Royal College of Art di Londra, che ha creato Spector, un piccolo device capace di catturare font e colori con un banalissimo gesto.
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Come funziona Spector
È un dispositivo che unisce semplicità e genialità. I colori e i font vengono registrati attraverso una codificazione in CYMK, RGB o Pantone. Per come viene usato sembra quasi un timbro ma in realtà agisce come un piccolo scanner. Basta, ad esempio, sfogliare una rivista o un libro per poterne catturare lo stile (compresi interlinea e crenatura) e adattare allo stesso modo i nostri testi.
Il futuro (incerto)
Ma Spector si può utilizzare con qualunque altro oggetto, dagli alberi ai tavoli, dai vestiti alle auto. Ogni colore può essere salvato immediatamente, senza il pericolo di perderne le sfumature con il passare del tempo. Per fare tutto ciò, Spector si serve di un software chiamato Mimo e di un algoritmo. Al momento il device è ancora un prototipo, senza campagna crowdfunding o commercializzazione. Eppure sta ottenendo grande attenzione mediatica per cui le cose potrebbero cambiare velocemente. E per ora resta una bella fonte d’ispirazione per tutti.