Ogni giorno ci sono novità sul fronte software di intelligenza artificiale. Ma negli ultimi tempi anche Parlamenti, Governi e autorità stanno accelerando sulla produzione di normative che riguardano proprio l’AI. Lo Stato USA del Tennessee ha appena approvato l’ELVIS Act: si tratta di un acronimo che sta per Ensuring Likeness Voice and Image Security. Il testo intende tutelare artisti, vip e personaggi pubblici. Come? Vietando la clonazione tramite AI della loro voce.
I timori dell’industria creativa
Si tratta di un aggiornamento di una legge statale già presente, ma che finora ha riguardato soltanto il nome, l’immagine e la somiglianza degli artisti come unici elementi tutelati. Il governatore del Tennessee Bill Lee ha firmato l’ELVIS Act supportato da numerosi artisti come Luke Bryan e Chris Janson.
L’intelligenza artificiale è legata da tempo all’industria creativa: nel 2023 a Hollywood è andato in scena uno sciopero durato mesi organizzato da sceneggiatori, autori e attori che, tra le varie richieste, chiedevano alle major garanzie rispetto all’abuso dell’AI sul set.
Come si legge sulla stampa USA, l’ELVIS Act va a sostituire il Personal Rights Protection Act risalente al 1984 e che era stato approvato anche per estendere i diritti di Elvis Presley dopo la sua morte. Questo tipo di copyright all’epoca non era riconosciuto post mortem. Così il Tennessee ha deciso di includere esplicitamente la voce di una persona come tutelata dal diritto d’autore.
Vip nel mirino dell’AI
Sono numerosi i casi di deepfake e di pubblicità online e sui social che coinvolgono personaggi famosi, vittime a loro insaputa di software che riescono a ricreare facilmente le loro sembianze. Tom Hanks, ad esempio, ha denunciato il caso di uno spot in cui un suo avatar sponsorizzava una polizza; in Italia anche la conduttrice Mara Venier ha lamentato una situazione analoga in cui un suo clone consigliava un investimento in compagnia di Elon Musk.
Sull’argomento AI e norme vi suggeriamo una recente intervista pubblicata su StartupItalia, in cui l’esperta Giusella Finocchiaro dell’Università di Bologna ci spiega i differenti approcci normativi tra Stati Uniti ed Europa. Nel vecchio continente è stato da poco approvato l’AI Act, il primo testo al mondo che norma il settore.