Dietro le frasi di circostanza si nota un periodo non facile. Chi lavora denuncia da tempo un clima tossico
Bob Smith si è dimesso da Ceo di Blue Origin, incarico che ricopriva dal 2017 quando ha iniziato a guidare la società aerospaziale fondata oltre vent’anni fa da Jeff Bezos, il patron di Amazon. In una mail inviata ai dipendenti il miliardario ha riconosciuto la crescita e l’evoluzione della società avvenute sotto la gestione Smith, ma sulla stampa si apprende anche di un clima tutt’altro che positivo sia ai vertici sia tra i dipendenti. A occuparsene è stato anche il Washington Post – di proprietà dello stesso Bezos – che riporta di un clima di lavoro tossico e di accuse di sessismo contro un responsabile delle risorse umane poi licenziato nel 2019.
Per Blue Origin sono stati anni importanti. Da 850 dipendenti la società è passata a oltre 10mila, riuscendo a ottenere importanti contratti con la NASA e segnando risultati nel campo del turismo spaziale. Eric Berger, giornalista di Ars Technica, ha tuttavia raccontato di aver parlato con diversi dipendenti di Blue Origin aggiungendo che nessuno di loro ha avuto parole positive per l’ex Ceo Bob Smith. Sulla sua sorte hanno pesato inoltre i ritardi in una serie di programmi come quello del motore a razzo BE-4 e del razzo New Glenn. La carica di Ceo di Blue Origin è così passata a Dave Limp, che ha dato poco lasciato l’incarico in Amazon di vice president of devices. Spetterà a lui recuperare terreno rispetto alla SpaceX di Elon Musk, diretto competitor.