Dalle fiere alle Digital Farm sostenibili, startup di tutto il mondo innestano nuove idee in un settore storico per l’economia irlandese
L’isola di Smeraldo richiama alla mente scenari che è facile immaginare immutabili, ma oggi la Repubblica di Irlanda è sinonimo di un ambiente dinamico, dove acceleratori d’impresa ed università esportano in 140 Paesi applicazioni per gestione delle acque, monitoraggio della produzione, diagnosi negli animali, mangimi a impatto zero. Dairymaster, AbbeyMachinery, Keenan, MagGrow sono ormai marchi riconoscibili, però ci sono anche le novità del giovane team di Micron Agritech e quelle della Technological University Dublin.
Enterprise Ireland ha lanciato una Innovation Arena dedicata all’agri-tech
All’inizio dell’estate, l’agenzia governativa Enterprise Ireland (prima Venture Capital del mondo per numero di investimenti) ha lanciato la call for ideas per l’agricoltura, l’Innovation Arena è un trampolino di lancio internazionale per progetti nel campo dell’agri-tech e quest’anno il tema è: innovating for a green future.
Leo Varadkar, ministro irlandese per Impresa e Commercio, ha commentato: “la tecnologia e l’innovazione stanno rendendo l’agricoltura più produttiva e sicura”. Le emergenze nel pianeta, in particolare la recente pandemia Covid, hanno stimolato ulteriormente la ricerca sulle nuove tecnologie.
L’Innovation Arena sull’agricoltura diventa virtuale
La premiazione dell’edizione della Innovation Arena – in agenda il prossimo 15 settembre – sarà virtuale, mentre fino al 2019 l’evento si inseriva nel quadro del National Ploughing Championships (la più grande fiera agricola all’aperto del mondo, tradizione che in Irlanda prosegue da quasi un secolo).
Le imprese del settore diventano sempre più high-tech e sostenibili: agricoltura ed allevamento sono fondamentali per l’economia irlandese e contano su circa centocinquantamila addetti (nella repubblica risiedono meno di cinque milioni di abitanti) che garantiscono una produzione alimentare che grazie alle esportazioni viene destinata a ben 35 milioni di consumatori.
La Digital Farm porta avanti la sostenibilità attraverso tutto il ciclo produttivo
John Roche, direttore per l’Italia di Enterprise Ireland, definisce il Paese “un terreno fertile per lo sviluppo di idee per l’agricoltura e l’allevamento, grazie ad investimenti in acceleratori d’impresa, centri di ricerca ed università, che rendono l’Irlanda il più innovativo tra i 27 della UE” e sottolinea che per soddisfare le necessità alimentari del pianeta contrastando allo stesso tempo i cambiamenti climatici occorre una cooperazione che sia davvero globale.
Le tecnologie proposte all’Innovation Arena comprendono una notevole varietà di applicazioni: dall’allevamento alla gestione delle acque e dei rifiuti, dall’orticoltura ai software di monitoraggio, dalla genetica al clean-tech, dai sistemi di sicurezza all’industria alimentare.
Sensori e analisi dei dati per una agricoltura che non lascia nulla al caso
l’Innovation Arena, anche se virtuale in questa occasione, continua a rappresentare una eccezionale vetrina per nuove tecnologie agricole. Più che il premio, di 5000 euro, ad essere preziosa è l’opportunità di contatti con potenziali investitori. Le startup selezionate conquistano visibilità internazionale e risorse per ampliare i progetti: il team di Micron Agritech, premiato all’Innovation Arena 2019, è entrato nella scuderia di Enterprise Ireland con un finanziamento di 500.000 euro. Una spin-out del Technological University Dublin ha sviluppato un kit portatile del test dei parassiti negli animali da allevamento per la diagnosi immediata (senza passare per il laboratorio).
Gallus – il robot della start-up Iamus – ha mosso i primi passi dall’Innovation Arena 2020, con un investimento milionario: rileva, con sensori e tecnologie IoT, i dati negli allevamenti avicoli, così da migliorare il trattamento degli animali. Iamus, specializzata in robotica ed intelligenza artificiale, è nata nel 2018 nell’acceleratore dell’University College di Dublino, il NovaUCD.
Le soluzioni per ridurre le emissioni inquinanti vanno forte: l’anno scorso, la start-up Hexafly ha vinto nella categoria Sustainable Agriculture, essendo riuscita a ricavare dall’allevamento di insetti mangimi ad impatto zero destinati ad itticoltura e allevamenti avicoli. Una attenzione crescente si concentra sulle idee che riguardano l’economia circolare.