L’ex Twitter ha dichiarato che a meno di una settimana dall’attacco di Hamas sono stati pubblicati sul tema oltre 50 milioni di post a livello globale
Dopo lo scambio di lettere tra Bruxelles e X l’Unione Europea ha annunciato di aver avviato un’indagine contro la società di Elon Musk per presunta diffusione di disinformazione attraverso la piattaforma. Come si legge sul sito della Commissione, la procedura è ai sensi del Digital Services Act. La notizia si lega a quanto accaduto nell’ultima settimana a seguito dell’attacco terroristico di Hamas in Israele e delle conseguenti reazioni del Paese nella Striscia di Gaza. Sui social sono circolati filmati, immagini e post fake che, come sempre accade, hanno contribuito a inquinare il dibattito pubblico.
Quella contro X è la prima indagine condotta dall’UE ai sensi del Digital Services Act, che impone alle piattaforme come l’ex Twitter di contrastare la diffusione di fake news e di contenuti che veicolano messaggi d’odio e di violenza. Come vi abbiamo raccontato X, guidata dalla Ceo Linda Yaccarino, ha già risposto alla prima comunicazione di Bruxelles dicendo di aver rimosso centinaia di account legati ad Hamas. La portata globale dell’attacco terroristico e della reazione bellica di Israele hanno generato un flusso notevole di post: soltanto su X si parla di oltre 50 milioni di post in meno di una settimana.
I prossimi passaggi per X impongono alle società di Musk di rispondere entro il 18 ottobre a Bruxelles in merito all’attivazione del protocollo di sicurezza in caso di crisi simili. C’è poi tempo fino al 31 ottobre per rispondere alle altre richieste. Secondo un’analisi condotta in sede UE e citata da TechCrunch, X sarebbe la piattaforma più problematica in materia di diffusione di contenuti fake. A quasi un anno dall’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk ricordiamo che l’imprenditore sudafricano ha sposato la linea del free speech contro ogni forma di censura. Lo stesso Musk pochi mesi fa aveva ritirato X dal codice di condotta UE contro la disinformazione. Il Commissario al Mercato Interno Breton aveva affidato la propria reazione a un post su X: «Gli obblighi però rimangono. Puoi scappare ma non puoi nasconderti».