Il Ceo e founder di Stability AI, Emad Mostaque, ha annunciato le dimissioni dalla guida di uno degli unicorni europei attivi sull’intelligenza artificiale. Il motivo per cui la stampa di settore ne sta parlando è che le motivazioni date dall’ex amministratore delegato lasciano pensare che qualcosa stia succedendo tra i pesi medi del settore. Come si legge su TechCrunch, la realtà UK Stability avrebbe perso decine di figure chiave all’interno del proprio team: molti hanno scelto di trasferirsi altrove, magari nelle Big Tech? In più Emad Mostaque ha spiegato che, secondo lui, non si può battere l’AI centralizzata con altra AI centralizzata. Ecco spiegato il perché ora punterà verso un modello decentralizzato.
Un’AI decentralizzata è possibile?
Da oltre un anno l’intelligenza artificiale domina il dibattito tecnologico. La scorsa settimana Microsoft è tornata a fare parlare di sè nel momento in cui ha assunto i due cofounder di Inflection AI – startup che nel 2023 aveva raccolto 1,3 miliardi di dollari – per metterli ai vertici della propria divisione sull’intelligenza artificiale. Le Big Tech non sarebbero dunque interessate soltanto a software e tecnologia ma (forse ce ne eravamo dimenticati) anche ai talenti.
L’addio di Emad Mostaque alla guida di Stability AI, fondata nel 2019, può essere dunque letto come un gesto di protesta verso la situazione che si sta creando, con i fuoriclasse che continuano a rafforzare la propria posizione. «Dovremmo – ha commentato – avere una governance più trasparente e distribuita nell’AI, visto che diventa sempre più importante. È un problema difficile, ma credo che possiamo risolverlo».
Cosa fa Stability
Nello specifico Stability AI si è fatta notare grazie al suo software di generazione di immagini Stable Diffusion. L’azienda si trova comunque in una fase delicata dal momento che non ha avuto ancora successo la raccolta di nuovo capitale con una raccolta che potrebbe spingere l’azienda a una valutazione da 4 miliardi di dollari. Ora che Mostaque ha lasciato, il suo posto è stato temporaneamente occupato da Shan Shan Wong (Coo) e Christian Laforte (Cto) in qualità di Co-Ceo.
Una delle figure più note nel panorama AI che sta cercando di opporsi a OpenAI è Elon Musk. Da cofondatore della stessa OpenAI (se ne allontanato diversi anni fa), il Ceo di Tesla oggi si batte per un’AI open source (anche Zuckerberg avrebbe il medesimo obiettivo): Grok, questo è il nome, è un’intelligenza artificiale che, stando all’imprenditore sudafricano, non avrebbe pregiudizi o bias.