Perfino l’uomo più ricco del mondo (222 miliardi nel portafoglio) ha bisogno di capitali
Elon Musk sta cercando finanziamenti per un totale di un miliardo di dollari da destinare alla sua ultima venture. Vi abbiamo già raccontato di xAI, progetto legato all’intelligenza artificiale che il Ceo di Tesla e SpaceX ha fondato pochi mesi fa con obiettivi ambiziosi e, su carta, forse un po’ troppo generici: xAI punta a sostenere l’umanità nelle scoperte scientifiche. Se caliamo il tutto nell’attualità è tuttavia facile accostare questa startup a quanto il panorama tech sta vivendo da un anno a questa parte. ChatGPT, il software di OpenAI (di cui Musk è un cofondatore, poi allontanatosi), si è imposto sul mercato e così l’imprenditore sudafricano ha deciso di lanciare Grok, un chatbot sviluppato da xAI che tenta di imitare l’approccio ribelle e anarchico tipico di Musk quando posta su X.
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Sul sito di xAI, l’azienda spiega che Grok è stato sviluppato con l’obiettivo di rispondere a tutte quelle domande a cui altri software competitor non risponderebbero per questioni legate a termini e condizioni. Musk, da anni paladino del diritto al free speech, cerca fondi per Grok e al momento avrebbe già raccolto 135 milioni di dollari. Per supportare tecnologie simili occorre l’appoggio dei capitali e perfino l’uomo più ricco del mondo (il suo patrimonio è stimato in 222 miliardi di dollari mentre scriviamo) ne ha bisogno per le proprie aziende. Associato a tutto quel che viene pubblicato su X, Grok è al momento un software disponibile soltanto per un ridotto numero di utenti negli Stati Uniti. Nel frattempo ChatGPT viaggia al ritmo di 100 milioni di utenti attivi a settimana.