La multinazionale statunitense licenzierà 50 persone che si occupavano di studiare nuove forme di intrattenimento virtuale. Cambio di ruolo per l’ex dirigente Mike White
Dopo Microsoft anche Disney ha deciso di abbandonare il mondo del metaverso. Una scelta che farebbe parte del più ampio piano di ristrutturazione della multinazionale statunitense che porterà al licenziamento di circa 7mila dipendenti nei prossimi due mesi. Ve ne avevamo già parlato qui.
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Disney, addio al metaverso
La divisione di Disney che stava sviluppando strategie per il metaverso è stata chiusa. Il colosso statunitense si defila del mondo virtuale salutando la sua unit di storytelling e di esperienze di consumo destinate alle nuove generazioni. A farne le spese sarebbero circa 50 dipendenti che nei prossimi giorni si vedranno recapitare le lettere di licenziamento. Una decisione che arriva dopo l’analoga scelta di Microsoft, che ha recentemente salutato AltspaceVR, piattaforma per la realtà virtuale che rappresentava la divisione “metaverso” dell’azienda per concentrarsi su Microsoft Mesh, impegnata sulla mixed reality.
La unit che si occupava del mondo virtuale di Disney era guidata da Mike White, un ex dirigente dei prodotti di consumo dello stesso colosso statunitense del cinema. La mission della divisione era quella di trovare nuovi modi per raccontare storie interattive in formati tecnologici innovativi utilizzando il database di proprietà intellettuale della Disney. Al momento non si ha notizia di possibili riassorbimenti dei 50 dipendenti che non lavoreranno più allo sviluppo tecnologico della multinazionale mentre il dirigente White rimarrà in azienda, anche se non è chiaro quale sarà il suo nuovo ruolo.
Quali erano le ambizioni Disney
Il colosso del cinema americano aveva descritto il metaverso come «la prossima grande frontiera della narrazione» ma i piani strategici sono rimasti imprecisi anche un anno dopo la creazione della divisione, sebbene la società avesse lasciato intendere di voler sfruttare la nuova tecnologia nelle attrazioni dei parchi a tema e in altre esperienze dei consumatori. White, lo scorso anno, era anche coinvolto nella progettazione di un’iniziativa che sarebbe dovuta assomigliare al programma Prime di Amazon, al fine di integrare i dati dei clienti su più piattaforme Disney tra cui il servizio di streaming Disney+, operazioni di vendita al dettaglio online e app per smartphone destinate ai visitatori dei parchi a tema. Ma anche questo progetto sarebbe stato abbandonato.