Già a ottobre dello scorso anno, l’amministrazione Biden aveva pubblicato una serie di controlli che escludevano la Cina dall’export di alcuni semiconduttori prodotti con apparecchiature statunitensi
Dopo il boom di Nvidia, con il raddoppio fatturato nel secondo trimestre del 2023, gli USA frenano le esportazioni dei chip AI del colosso dei microprocessori verso il Medio Oriente. Stessa sorte per i chip di Advanced Micro Devices, secondo quanto si apprende dal media Reuters. Nello specifico, Nvidia ha dichiarato che le restrizioni hanno interessato i suoi chip A100 e H100, progettati per accelerare le attività di apprendimento automatico, e che questi limiti, comunque, non avrebbero un “impatto materiale immediato” sui suoi risultati. Ma perchè gli USA hanno frenato le esportazioni?
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Le ragioni dei freni sull’export
In ottobre dello scorso anno, l’amministrazione Biden aveva pubblicato una serie di controlli sulle esportazioni, inclusa una misura che escludeva l’export in Cina di alcuni chip semiconduttori prodotti in qualsiasi parte del mondo con apparecchiature statunitensi. La mossa ha ampliato notevolmente la portata di Washington nel tentativo di rallentare i progressi tecnologici e militari di Pechino; di fatto, i funzionari statunitensi di solito impongono controlli sulle esportazioni per ragioni di sicurezza nazionale. E già a settembre dello scorso anno, Advanced Micro Devices aveva dichiarato di aver ricevuto nuovi requisiti di licenza che avrebbero fermato le esportazioni dei suoi chip di intelligenza artificiale MI250 verso la Cina. Per queste ragioni, sia Nvidia che AMD e Intel si sono messi al lavoro per creare chip AI meno potenti che possano essere esportati sul mercato cinese.