Alcuni casi in cui aziende consolidate hanno fallito con i cellulari
Se provocato, toccando i giusti tasti, Elon Musk risponde a qualsiasi tipo di provocazione. Nei giorni scorsi la commentatrice Liz Wheeler, di area conservatrice, ha postato un tweet suggerendo l’ipotesi secondo cui Apple e Google potrebbero bannare l’app di Twitter dai rispettivi store. Perché? A causa della nuova politica sulla moderazione dei contenuti (leggi amnistia generale). Ciò significherebbe che la maggior parte degli utenti non avrebbe più accesso al social dai propri smartphone. Ebbene, di fronte a questa eventualità Wheeler ha suggerito a Musk di considerare la messa in produzione di un proprio modello di smartphone. Lui ha risposto dicendo che ci potrebbe pensare. Non dovrebbe essere difficile dal momento che il Ceo di Twitter ha stupito più volte il mondo con le sue innovazioni (citiamo i razzi che atterrano da soli). Ma il mercato degli smartphone è pieno di flop, commessi da giganti del settore che hanno deluso il mercato.
I certainly hope it does not come to that, but, yes, if there is no other choice, I will make an alternative phone
— Elon Musk (@elonmusk) November 25, 2022
Chi si ricorda del Fire Phone?
Amazon è una multinazionale che da anni detta legge sul mercato. In questi giorni di Black Friday e Cyber Monday attrae centinaia di milioni di consumatori. Eppure se si guarda alla storia recente, perfino un’azienda così innovativa e abituata a ragionare nell’ottica startup del Day One (ovvero fare tutto come se fosse sempre il primo giorno), ha fallito nei lanci di alcuni prodotti. Fire Phone è stato il progetto di smartphone con cui Amazon puntava a sfidare il duopolio di Apple e Samsung. Lanciato nel 2014, costava 199 dollari ed è stato subito colpito da recensioni negative. Male anche sul fronte delle vendite. Rappresenta uno dei più noti fallimenti della gestione Bezos.
BlackBerry e l’addio doloroso ai pulsanti
Nel 2007 Steve Jobs ha cambiato il mondo inaugurando l’era (tutt’ora in corso) degli iPhone. Dopo quello smartphone tutte le aziende sono passate gradualmente alla tecnologia touchscreen. Per alcune di loro, tuttavia, l’addio ai bottoni e alla tastiera non è stato facile. Fino a pochi anni prima l’azienda canadese BlackBerry era riuscita a dominare una fetta di mercato: i business man, gli imprenditori, gli utenti che utilizzavano molto le mail per il lavoro adoravano il proprio Blackberry e le sue funzionalità. Nel 2007 la società ha proposto il BlackBerry Storm: la storica tastiera QWERTY era sparita e, come ha ricordato di recente The Verge, la velocità nel digitare il testo di una mail rallentava drasticamente.
Nokia e la sfida a Nintendo (finita male)
Prima di Apple, Nokia ha rappresentato l’eccellenza per i telefoni cellulari. Poi, come per il caso BlackBerry, l’azienda ha perso il treno dell’innovazione tecnologica. Prima che questo accadesse, ricordiamo un flop di un suo prodotto, che strizzava l’occhio agli amanti dei videogiochi. Nokia, per certi versi, aveva anticipato i tempi quando nel 2003 ha proposto sul mercato il suo modello N-Gage, cellulare pensato per videogiocare, inviare messaggi e telefonare. L’obiettivo era sfidare Nintendo con un prodotto che, però, costava 200 dollari in più rispetto al Game Boy Advance. Il prodotto è stato un flop, anche a causa della pessima ergonomia.