Ha fondato una startup in ambito farmaceutico, poi quotatasi in Borsa. Negli anni si è affermato come commentatore ostile alla cultura woke
Vivek Ramaswamy, 38 anni, ha deciso di ritirarsi come candidato alle primarie repubblicane in corso in vista delle elezioni presidenziali di novembre negli Stati Uniti. Il motivo di questa scelta sta nell’ampia vittoria (oltre il 50%) dell’ex presidente Donald Trump ai caucus repubblicani in Iowa, dove Ramaswamy ha raccolto meno dell’8% dei consensi. In un post su X ha dichiarato che d’ora in avanti appoggerà la candidatura del tycoon, indicato da molti osservatori come il quasi certo sfidante di Biden. Ma cerchiamo di capire qualcosa in più su Vivek Ramaswamy, un personaggio non nuovo nel panorama tech.
Vivek Ramaswamy prima della politica
Vivek Ramaswamy ha studiato ad Harvard (biologia) e ha fatto esperienza nel mondo del venture capital e del private equity a New York. Nel 2014 ha fondato Roivant Sciences, startup biotech che alcuni anni fa si è quotata in Borsa. Sviluppa trattamenti per curare malattie come il cancro. Oltre al suo impegno nel mondo startup Vivek Ramaswamy si è affermato anche come commentatore e opinionista, prendendo posizioni nette rispetto alla cultura woke, termine con cui negli Stati Uniti si indicano posizioni politiche giudicate ciecamente progressiste (una sorta di evoluzione dei radical chic). Vivek Ramaswamy ha scritto a questo proposito il libro Woke, Inc. Infine segnaliamo che gli host dell’All In podcast, uno dei più famosi contenuti sul mondo startup a livello internazionale, hanno più volte appoggiato le posizioni e la linea di Ramaswamy. In effetti sono diversi gli imprenditori della Silicon Valley critici nei confronti della presidenza Biden e, tra di loro, Elon Musk potrebbe giocare un ruolo non indifferente nei prossimi mesi.