Grok, il software di intelligenza artificiale sviluppato dalla startup xAI di Elon Musk, sarà disponibile a partire da questa settimana. Ad annunciarlo con un post su X è stato lo stesso Ceo di Tesla, che ha però avvertito i propri follower: potranno utilizzarlo soltanto gli abbonati Premium di X. Inizia così a prendere forma il modello di super app dell’ex Twitter, la società che l’imprenditore sudafricano ha acquisito nel 2022 per 44 miliardi di dollari con l’obiettivo di ampliarne i servizi, dai social al banking.
Perché Grok?
La storia di Grok si collega al rapporto che Elon Musk ha con l’intelligenza artificiale. Da molto tempo si esprime rispetto ai rischi per l’umanità: quando sarà rilasciata una super AI, questa sarà in grado di mettere in pericolo la sicurezza e la salute delle persone, soprattutto se dovesse cadere nella mani sbagliate.
Per questo Musk ha sviluppato Neuralink: il chip nel cervello serve sì alle persone tetraplegiche (come ha dimostrato il primo test), ma in prospettiva chiunque secondo lui potrà dotarsi di una simile tecnologia per proteggersi dall’AI.
Grok è stata annunciata nel 2023, a seguito anche del successo globale di ChatGPT. Il software di OpenAI – società che Musk ha contribuito a fondare nel 2016 – sarebbe secondo il patron di SpaceX una tecnologia schiava dei pregiudizi e della cultura woke. Ecco perché il suo modello dovrebbe distinguersi per uno stile linguistico decisamente più scanzonato, memabile. Insomma, molto alla Musk.
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Come sta andando X?
Il fatto che Grok sia riservato soltanto agli abbonati di X suggerisce che la volontà della società sia anche quella di risollevarne i numeri. A febbraio 2024 il social registrava 27 milioni di utenti attivi giornalieri negli Stati Uniti: ciò significa un calo del 18% rispetto allo stesso periodo del 2023 secondo Sensor Tower. Altre analisi hanno inoltre evidenziato che 75 dei 100 inserzionisti più grandi che nel 2022 spendevano in pubblicità sulla piattaforma hanno azzerato il budget destinato all’ex Twitter.