Fit Balance è la bilancia intelligente ideata da un giovane ingegnere calabrese. Mentre prepariamo un pasto ci dirà quanti carboidrati, proteine e grassi stiamo per mangiare. Grazie ad una fotocamera e una app per smartphone, ci aiuterà a scegliere gli alimenti giusti, controllando eccessi e intolleranze.
Immaginate di potervi liberare finalmente della schiavitù di dover pesare gli alimenti e conteggiare le calorie ad ogni pasto. Molti sanno di cosa stiamo parlando. Sarà capitato infatti a chiunque abbia deciso di intraprendere una dieta.
Come successo a Simone: «Durante la dieta ero tenuto a pesare ogni singolo alimento attraverso la bilancia da cucina e poi registrarlo sullo smartphone con app di fitness di ogni genere». Per saltare questo passaggio, Simone ha pensato bene di realizzare un dispositivo in grado di fare tutto questo al suo posto. E anche molto di più.
Un bilancia smart per la nostra dieta
Lui è Simone Suraci, giovane ingegnere che ha fondato la startup BeFit. La sua invenzione si chiama FitBalance. «È il nostro primo prodotto: una bilancia da cucina intelligente che permette di riconoscere il prodotto pesato e mostrare le informazioni nutrizionali relative».
«La parte iniziale del progetto è avvenuta anche grazie alla mia partecipazione al Contamination LAB dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dove mi sono laureato in Ingegneria», ricorda.
Da quel momento Simone ha fissato il suo obiettivo: mandare in pensione il dietologo, sostituendolo con una bilancia innovativa.
La sua creatura tecnologica infatti, è capace di riconoscere i cibi posti sul piatto grazie ad una semplice fotocamera. Sul display frontale – e sullo smartphone sincronizzato con la FitBalance – verranno visualizzate tutte le informazioni nutrizionali. Ci permetterà così di sapere in tempo reale quante calorie, carboidrati, proteine e grassi stiamo per ingerire.
Un database enorme per prevenire le intolleranze
La sua vera forza però è nella vastissima banca dati, che gli permetterà di calcolare finanche eventuali intolleranze alimentari. «Basandosi su un database continuamente aggiornato – sottolinea – FitBalance permette di controllare la compatibilità del prodotto con le intolleranze dell’utente, oltre che sincronizzare i dati registrati dalla bilancia stessa con l’app dedicata».
FitBalance infatti è pensata per comunicare con un’app per smartphone grazie al Bluetooth. In questo modo sarà in grado di calcolare il nostro fabbisogno giornaliero di calorie. «Una volta immagazzinato il dato, si sincronizza con lo smartphone, così da tenere un diario di tutte le calorie assunte durante l’arco della giornata».
Il monitoraggio dei dati (e suggerimenti)
FitBalance non è programmata soltanto per calcolare quanti e quali alimenti ingerire, ma anche per monitorare la nostra attività fisica e le ore di sonno. «In particolare c’è un algoritmo all’interno dell’app che, in base all’altezza, al peso e al traguardo settimanale di perdita di peso, ci permette di calcolare le calorie da assumere durante l’arco della giornata e quindi fare un bilancio con quelle perse».
Infatti, nel conteggio finale tra calorie guadagnate e perse, risulta fondamentale la funzionalità di fitness tracker. Come molti dispositivi wearable attualmente in uso – in grado di monitorare e trasmettere da remoto movimenti, battito cardiaco e altri parametri dell’utente – l’app, da portare sempre con noi, permetterà di arricchire l‘archivio dati di FitBalance e di affinare la sua “strategia d‘intervento”.
IoT e salute
Secondo l’ultimo rapporto di Gartner dedicato a Smart Cities e Internet delle Cose, apparecchi elettronici e reti Wi-Fi invaderanno le nostre case fino a raggiungere – nel 2020 – la cifra astronomica di 21 miliardi di oggetti connessi (e qui vi spieghiamo anche il perché di questo successo).
Un settore che sta già vivendo una rivoluzione grazie all’avvento dell’IoT è sicuramente il campo della salute (per approfondire l’argomento: “La rivoluzione della m-health (medicina via smartphone) spiegata bene”). La stessa BeFit si presenta come una startup innovativa che opera nel settore dell’Internet of Things e dello Smart Wellness, mirata a rendere il vivere e il mangiare bene un’attività più smart. Simone non ha dubbi: «il nostro mercato target risulta molto eterogeneo, poiché spazia da persone con particolari necessità riguardo la loro dieta come intolleranti o obesi, a persone che semplicemente vogliono mantenersi in forma».
Dopo la fase iniziale di sviluppo del prodotto, Simone è alla ricerca di un partner per la fase di industrializzazione: “BeFit ha partecipato alla competizione regionale StartCUP Calabria 2015 arrivando in finale e vincendo il premio Innovazione AgriFood, che ci permetterà di realizzare il prototipo.