Alcuni ricercatori israeliani hanno realizzato dei nanobot (in questo caso capsule di DNA) per controllare a distanza il rilascio di farmaci in organismi da laboratorio. Più precisamente scarafaggi. Un giorno, forse, avremo una tecnologia che ci permetterà di curare alcune malattie “a distanza”.
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Un team dell’Università del Vermont, guidato da Laura Sonter, ha quantificato il valore dei parchi e delle attività outdoor per il turismo attraverso l’analisi di 7mila fotografie geotaggate su Flickr.
Da Brooklyn un team di giovani ricercatori ha messo a punto un metodo per creare in laboratorio ossa umane, partendo dalle proprie cellule.
I ricercatori della Iowa State University hanno realizzato una batteria da 2,5 Volt a base di alcool polivinilico che si dissolve in acqua in 30 minuti. In futuro potrà essere utilizzata per dispositivi medici da impiantare nel corpo umano, per sensori ambientali temporanei e per dispositivi militari che non devono cadere nelle mani del nemico.
L’Università di Houston ha sviluppato un software di Intelligenza Artificiale in grado di leggere le mammografie con un’accuratezza vicina alla perfezione. Permetterà di individuare i falsi positivi e di evitare a molte donne le conseguenze, psicologiche e fisiche, di una diagnosi errata.
Potreste tirarli, piegarli, muoverli in ogni direzione: alla fine, se scaldati al loro sweet spot (un ben preciso range di temperature), i polimeri a memoria di forma torneranno esattamente come erano all’inizio. Serviranno a creare pannelli solari efficaci e a rilasciare farmaci con estrema precisione.
Dallo stanene ai nanotubi in carbonio: ecco 6 materiali che cambieranno il mondo che ci circonda. Grazie alle loro qualità , come la superconduttività , la leggerezza e la resistenza, saremo in grado di costruire tecnologie sempre più innovative.
Grazie agli ultrasuoni sarà possibile guardare i più piccoli dettagli di cellule e molecole all’interno del nostro corpo. Ad esempio le cellule neoplastiche di un tumore, ma anche la flora batterica che vive nell’intestino umano.
Google vuole mettere l’intelligenza artificiale e il deep learning al servizio del trattamento dei tumori. Tutto grazie a una startup acquisita nel 2014, DeepMind, e un algoritmo.
Si trova a Montegrotto Terme, nel padovano, ed è parte di una struttura ampia con moltissime attività . È stata inserita nel Guinness dei primati grazie alla misurazione di Umberto Pellizzari e ha ospitato anche gli allenamenti della Nazionale italiana di nuoto sincronizzato.