Micheal Carruth sta sviluppando delle mini-turbine eoliche, ad alta efficienza. Per il suo progetto, supportato dall’Università del Colorado, si è ispirato dalle nuvole e dai corsi d’acqua.
Science Tech
Irukatact è un guanto hi-tech che imita la capacità dei delfini di usare il sonar per rilevare gli ostacoli. In Giappone ha già dato una grande mano in casi di emergenza aiutando a salvare delle vite
Ruggie è una sveglia speciale, a forma di tappetino, che ti costringe ad alzarti dal letto anche se non vuoi: per spegnerla, infatti, devi calpestarla. Il prototipo arriverà dopo l’estate e aiuterà i dormiglioni a iniziare prima la giornata.
Alla Cornell University sono riusciti a piegare fogli di grafene come fossero origami. È una tecnica che permetterà di costruire circuiti tridimensionali piccolissimi ma che potrebbero cambiare il mondo della robotica (e non solo).
È l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena il primo centro medico specializzato in impianti ossei stampati in 3D grazie alla collaborazione di due aziende tutte italiane. Una tecnologia in grado di salvare la vita a migliaia di pazienti e di migliorare la qualità degli interventi.
Un’istallazione che proietta su pareti, pavimento e soffitto immagini in streaming, riprese da una videocamera a 360 gradi: al St.Jude Children’s Research Hospital di Memphis, i piccoli pazienti con gravi patologie hanno potuto realizzare i loro sogni.
È l’idea di NERVANA, fondata nel 2014 da due fratelli medici con una missione: stimolare il nervo vago per far rilassare le persone mentre ascoltano la loro musica preferita
La Germania campione del Mondo, il Villareal, l’NBA, l’archivio (italiano) per osservatori e club. Ecco l’open innovation delle grandi società dello sport
Brain2market utilizza caschetti e occhiali speciali per studiare le reazioni dei consumatori di fronte a un prodotto o uno spot. I dati sono poi rielaborati da un software, che è in grado di stabilire il grado di “appeal” per l’utente.
È stata pubblicata un’immagine a 360° che permette l’esplorazione della Stazione Spaziale internazionale. Il materiale fotografico per realizzarla è stato catturato da Samantha Cristoforetti durante la sua ultima missione.