Protetto dalle pareti di roccia del Gran Sasso, DarkSide-50 cercherà di portare a termine una missione: svelare i segreti della materia oscura e dunque dell’universo. Ci proverà sfruttando l’argon e “occhi” iper-tecnologici.
Science Tech
Hoope è un device low cost, trasportabile ovunque, capace di eliminare ogni dolore durante il suo utilizzo. Creato da una startup peruviana serve a diagnosticare malattie sessuali comuni: sifilide, gonorrea, tricomoniasi, clamidia.
La scoperta della Columbia University promette di aprire la strada all’internet ultraveloce. Intanto in Europa è partito il progetto Flagship Graphene. Obiettivo: investire un miliardo di euro per trasferire la tecnologia dai centri di ricerca all’industria.
Dalla startup Novagenit la soluzione alle infezioni post-operatorie, che ogni anno costano ai sistemi sanitari nazionali europei 800 milioni di euro.
Nicole Ticea ha inventato un metodo innovativo per diagnosticare l’HIV abbattendo i costi di produzione (5 dollari). Nel 2015, oltre a vincere premi, ha fondato la sua azienda che ha già ottenuto un round di 100mila dollari.
Viene da San Jose, in California, e ha ricevuto 150.000 dollari da Intel come premio per le sue ricerche. Questa è la breve storia del giovanissimo scienziato che attraverso le mutazioni del DNA vuole sconfiggere l’HIV e la meningite.
Google e Johnson&Johnson stanno portando avanti un progetto che potrebbe rivoluzionare il campo delle tecnologie robot-assistite da utilizzare in sala operatoria. Vi raccontiamo come con un commento di Paolo Colli-Franzone.
Una delle conseguenze del diabete è la perdita di sensibilità nei piedi. Questo comporta, ogni anno, 1,5 milioni di casi di ulcere, 38 miliardi di dollari spesi per le cure, 600mila amputazioni. FeetMe è una suola smart che vuole aiutare a limitare tutto ciò.
Ruchi Pandya, a soli 18 anni, ha inventato un device in grado di di rilevare un arresto cardiaco 72 ore prima del suo avvento. L’invenzione ha colpito anche il Presidente Obama che ha deciso di riceverla alla Casa Bianca.
Medasense, società biomedicale guidata da una donna, ha realizzato uno strumento per monitorare il dolore di una persona in coma o sotto anestesia. Per utilizzarlo basta un dito.