Il programma di incubazione ESA BIC Turin punta a ricercare le realtà più innovative nel settore della Space Economy e a coinvolgere gli stakeholder
Il vasto mondo della Space Economy va avanti grazie allo sviluppo di innovazioni tecnologiche sempre più all’avanguardia. E il fatto che i dati satellitari siano sempre più accessibili rappresenta un incentivo alla nascita di startup in questo settore. Tra le sette realtà selezionate per il programma di incubazione ESA BIC Turin c’è chi realizza tute spaziali per la protezione degli astronauti, chi si occupa di piattaforme stratosferiche per l’osservazione della Terra, di droni per l’esplorazione lunare, di soluzioni IoT e di data analytics per migliorare la sostenibilità e l’efficienza in ambito agricolo. Sette team che, all’inizio del 2023, sono entrati nella rete di incubazione ESA BIC Turin al termine della seconda selezione del 2022.
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Di cosa si occupa il programma di incubazione ESA BIC Turin
Il programma di incubazione ESA è gestito da I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, con il supporto tecnologico del Politecnico di Torino e della Fondazione LINKS, in coordinamento con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e vanta il supporto della Regione Piemonte, della Camera di commercio di Torino e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo. Il progetto punta a promuovere lo sviluppo di un ecosistema locale attrattivo per l’imprenditoria dello spazio e per tutti gli attori: industriali, finanziari, scientifici e istituzionali che le ruotano intorno. Tra i suoi obiettivi principali ci sono sia lo sviluppo delle startup ad alto grado di innovazione tecnologica che il coinvolgimento degli stakeholder attivi nel settore della Space Economy. Oggi conta 15 startup incubate in poco più di un anno di attività, dopo l’inaugurazione a novembre 2021 e l’ingresso delle prime otto giovani imprese nel maggio dell’anno scorso. Come le precedenti, le nuove aziende riceveranno un contributo finanziario zero-equity di 50.000 euro, destinato sia allo sviluppo del prodotto al centro del business plan che alla gestione della proprietà intellettuale ma anche a servizi di consulenza imprenditoriale e legale, supporto tecnologico, assistenza nelle operazioni di raccolta capitali e accesso a un’ampia rete di partner, comprensiva di realtà corporate, fondi di investimento ed enti di ricerca. “La qualità dei progetti imprenditoriali supportati da ESA BIC Turin nel primo anno di attività confermano la vivacità e l’attrattività del nostro territorio per il comparto aerospaziale – ha affermato il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco – Il Politecnico di Torino è impegnato nel supporto allo sviluppo tecnologico di queste imprese per aumentare le opportunità di crescita e l’affermazione sul mercato. La ricerca e i progetti sui fondi PNRR gestiti dal nostro ateneo in ambito aerospaziale potranno accrescere, durante i prossimi anni, le attività del centro di incubazione”. La selezione proseguirà anche quest’anno, con la prossima scadenza per l’invio delle candidature fissata a lunedì 6 marzo 2023. Per candidarsi si possono trovare tutte le informazioni necessarie sul sito web www.esabic-turin.it
Chi sono le sette startup selezionate da ESA BIC Turin
Tra le nuove realtà che, ognuna con le sue specificità, entrano a far parte della rete di incubazione di ESA BIC Turin ci sono:
DBSpace: propone una pompa elettrica avanzata per motori a propellente liquido e ibrido. Questo sottosistema semplificato è privo di turbina ed è basato su un power drive elettrico. I punti di forza della soluzione sono la riduzione dei costi, il riutilizzo e la flessibilità di missione;
Evolunar è una società spin-off del Politecnico di Torino che intende sviluppare droni per l’esplorazione lunare, in particolare verso siti difficilmente accessibili come lava tube, crateri e regioni permanentemente in ombra;
Nabu sviluppa soluzioni IoT (Internet of Things) e di analisi dei dati satellitari per migliorare la sostenibilità e l’efficienza nella gestione dell’acqua, in particolare dei sistemi di irrigazione in agricoltura, responsabili del 70% del consumo idrico nel mondo;
Orbital Outpost Italy mira a diventare un importante fornitore di risorse critiche nello spazio come idrogeno e ossigeno pressurizzati, acqua, calore ed energia. A tal fine, sta sviluppando sistemi altamente efficienti per l’estrazione di risorse dalla luna, principalmente acqua ed energia solare;
REA nasce con l’obiettivo di offrire agli astronauti una soluzione per affrontare lunghi viaggi nello spazio senza problemi fisiologici e biochimici. Il prodotto principale dell’azienda è una tuta spaziale intraveicolare progettata per interagire con i muscoli posturali e realizzata con un nuovo tessuto elastico brevettato, adatta all’uso in tutte le missioni a microgravità e nell’esplorazione lunare;
SpaceMotionery è uno spin-off del Politecnico di Torino che propone una famiglia di apparecchiature di prova per consentire il collaudo di micro e nano-satelliti e per la formazione tecnica nell’ambito spaziale;
Stratobotic propone una piattaforma stratosferica (HAPS: High-Altitude Pseudo-Satellite) che opera a 20 km di quota dalla superficie della Terra e offre servizi simil-satellitari per le telecomunicazioni e l’osservazione del pianeta.