Nata a Firenze, la startup innovativa Sporteams ha l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale 4.0 nel mondo dello sport amatoriale e giovanile
Sporteams è la startup innovativa fondata nel 2018 a Firenze con l’obiettivo di agevolare la trasformazione digitale 4.0 nel mondo sportivo giovanile e dilettantistico offrendo una piattaforma di servizi digitali tra cui la programmazione degli eventi sportivi, le comunicazioni tra tesserati, società e federazione, i pagamenti online, la gestione contabile, fino alla mappatura dell’ingresso tesserati e la fornitura dell’autocertificazione digitale (strumenti implementati a cavallo del 2020 e 2021, durante il periodo pandemico che hanno contribuito alla ripresa dell’operatività delle associazioni e società sportive e alla pratica sportiva dei loro tesserati).
Luca Bassilichi, imprenditore visionario nel settore dell’Information Technology nonché promotore di soluzioni innovative e digitali dal punto di vista culturale, che ha dato vita insieme a Ilaria Petrin – ci racconta il successo di Sporteams
Da dove nasce l’esigenza di creare Sporteams?
Mancava e manca tutt’ora un’attenzione alla digitalizzazione nello sport. Di questa cosa ce ne siamo resi conto da “clienti” delle associazioni sportive e abbiamo quindi pensato che fosse utile e importante trovare una soluzione che ovviasse a questa disorganizzazione e obsolescenza tecnologica. Insomma, niente più scartoffie e gruppi tra genitori con decine e decine di messaggi nelle varie chat solo per organizzare una partita. Sporteams si rivolge alle associazioni e società sportive dilettantistiche (ASD e SSD), ai loro iscritti, agli enti di promozione sportiva e alle federazioni sportive nonché alle sezioni giovanili dei club professionistici, con l’intento di rendere smart le loro attività, attraverso l’uso di tecnologie innovative tra cui l’intelligenza artificiale (AI) e l’Internet of Things (IoT).
Perchè in Italia la digitalizzazione è ancora così indietro?
C’è da dire che negli ultimi anni l’Italia è in recupero. Quello che ancora manca è la figura del manager dello sport e una cultura per cui la digitalizzazione risulti imprescindibile in una strategia di società sportive ancora troppo focalizzate solo nel “vincere il campionato”. Uno dei problemi più seri è la mancanza del tracking negli impianti sportivi: oggi non siamo in grado di determinare quante persone sono dentro uno stadio delle società non professionistiche. Senza questi dati diventa complesso rendere efficienti, anche dal punto di vista economico, le associazioni e società sportive dilettantistiche, che svolgono anche il ruolo importantissimo di aggregatori sociali. Questo è uno dei motivi che rallentano di più il processo di digitalizzazione a cui auspichiamo.
Com’è stato il processo di funding?
Abbiamo usato un mix di mezzi: risorse proprie dei founders, le banche, ma soprattutto abbiamo usato con grande efficacia i bandi per la ricerca e sviluppo per l’innovazione. E qui dico grazie al nostro Paese per la legge 4.0 senza la quale non potremmo esistere. A questo punto abbiamo inserito un’operazione di equity crowdfunding – in un paio di mesi (e siamo molto contenti di questo traguardo) in piena pandemia abbiamo raccolto oltre 160 mila euro, superando il nostro obiettivo di 100 mila euro. Inoltre, l’ingresso come investitore professionale di un colosso come VAR Group, ci ha dato ulteriori conferme che siamo sulla strada giusta, che il nostro è un progetto valido.
Processo di crescita startup giovane, quali caratteristiche cercate in chi assumete?
Siamo una startup giovane. L’età media è 26 anni. Le caratteristiche che cerchiamo nei nostri dipendenti sono: la capacità di visione olistica, lavorare in agile, e persone capaci e responsabili che sono veramente interessate all’azienda. Saper gestire lo stress e il cambiamento come normalità nel lavoro quotidiano, saper gestire la propria efficienza, saper convivere con lo smart working (lavorare in presenza e non). Quello che mi rende orgoglioso è la possibilità di lavorare con i giovani (io potrei essere il loro babbo vecchio) e che i nostri ragazzi considerano questa esperienza come una palestra professionale. A tutti comunque offriamo contratto a tempo indeterminato, che per una startup non è scontato. Per noi è importantissimo consentire ai nostri giovani dipendenti di poter iniziare a pianificare un futuro a medio-lungo termine.
Inoltre, la soddisfazione è stata vedere che qualcuno di loro ha poi ricevuto un’offerta migliore, con cui non potevamo competere, ha voluto dire che avevamo scelto davvero una persona capace.
Cosa c’è nel futuro di Sporteams?
Le possibilità offerte dalla nostra piattaforma, grazie all’applicazione di tecnologie, incluse IA e IoT, sono in continua evoluzione e l’esito della campagna crowdfunding potrebbe accelerare l’implementazione di ulteriori servizi che possano consentire alle ASD e SSD di rilanciarsi e agli utenti di beneficiare di una suite ancora più completa. Penso, a un chat bot per gestire le richieste delle società a qualunque ora e giorno della settimana, penso ad esempio, all’integrazione di un marketplace all’interno dell’app, per consentire alle associazioni di vendere materiale tecnico-sportivo o gli highlights dei match, penso ad una biglietteria digitale e, infine, ad una sezione news dalla quale gli atleti possano attingere notizie relative a nutrizione, salute, pratiche da adottare al fine di migliorare le proprie performance. Infine, anche la creazione di un vero e proprio turismo sportivo: pensate che bello sarebbe, nel weekend, accompagnare i figli alla partita, quindi andare a mangiare insieme alla famiglia e visitare qualche meraviglioso posto nei dintorni dell’impianto. Il tutto ottenendo informazioni direttamente dalla nostra app – ha concluso Bassilichi.