Green tech, social innovation, health. La Sicilia è una grande fucina di talenti e innovatori. In occasione della seconda tappa del Roadshow Sharing Innovation di Startupitalia, di scena a Palermo, abbiamo raccolto 6 esempi. Eccoli.
Startupitalia sbarca in Sicilia per la seconda tappa del roadshow Sharing Innovation. Si tratta del tour, promosso da Intesa Sanpaolo, che racconta l’ecosistema delle startup e dell’innovazione italiana e che ci condurrà al’Open Summit di dicembre 2016. Tra i protagonisti dell’evento, che si svolgerà oggi, alle ore 15, ci sarà anche Green Rail, startup che abbiamo raccontato all’interno di The Next Tech. In occasione dell’evento abbiamo deciso di raccogliere le tecnologie, nate in Sicilia, ma capaci di cambiare il mondo:
1) Green Rail
Tra quelle che menzioneremo è certamente la più importante. Il loro motto è: “The future is now, don’t miss the train”. E per farlo hanno messo a punto una traversa ferroviaria ecosostenibile, ottenuta in parte da pneumatici fuori uso e plastica riciclata, in grado di generare energia elettrica grazie ad un sistema piezoelettrico integrato che si attiva al passaggio dei treni. Una tecnologia a basso costo, che rispetta l’ambiente e produce energia.
2) Kanèsis, i segreti della canapa
In Sicilia è nata la prima bioplastica a base di canapa italiana. L’ha sviluppata una startup catanese, la Kanèsis – crasi tra la parola canapa e il termine greco κίνησις (kinesis), ossia “movimento” – fondata da un giovane studente di ingegneria, Giovanni Milazzo. Il risultato è un materiale composito termoplastico, con proprietà riconducibili alle plastiche petrolchimiche convenzionali e doti migliorate di resistenza e leggerezza. Rispetto alla bioplastica tradizionale è più leggera e presenta una resistenza alla trazione migliorata del 30%. E costa anche molto meno.
3) SBskin, i mattoni fotovoltaici del futuro
Una spin-off dell’Università di Palermo è riuscita a stupire anche il MIT di Boston. Si chiama SBskin ed è in grado di stampare celle fotovoltaiche di terza generazione sul vetro. Applicate alle costruzioni, le loro mattonelle di vetro produrranno da sole l’energia per far funzionare la casa. Essendo una tecnologia fotovoltaica stampabile su vetro, queste celle possono avere varie colorazioni, disegni e valori di trasparenza differenziati. E sono efficienti in tutte le condizioni di irraggiamento del modulo, indipendentemente dall’angolo di installazione.
4) Neurogoggles, gli occhiali che potenziano il cervello
Sono nati in Sicilia e hanno avuto già molto successo. Li hanno chiamati Neurogoggles (o occhiali prismatici). «A prima vista sembrano semplici occhiali con lenti molto spesse. In realtà, quando indossati mostrano una realtà distorta». Così li descrive Massimiliano Oliveri, medico specialista in neurologia e professore di neurofisiologia all’Università di Palermo.
Queste lenti si basano proprio sulla capacità di produrre distorsioni visive in grado di attivare specifiche aree del cervello. In questo modo è possibile aiutare non solo chi ha subìto un trauma, ma anche chi vuole potenziare la propria attività cerebrale per ottenere prestazioni più elevate.
5) Risorse Smart: dai rifiuti nasce energia
Dall’idea di un gruppo di donne siciliane nasce un network di 73 aziende per dare nuova vita agli scarti della produzione agro-alimentare. Tutelando l’ambiente e valorizzando il territorio sognano di dare energia elettrica a 10mila abitazioni.
La domanda da cui sono partite è semplice: Come impiegare i sottoprodotti derivati dalla lavorazione di olive, grano, agrumi e latte, e altre eccellenze isolane, trattati oggi come rifiuti? Mettendo in contatto chi li produce e chi, come gli impianti di biogas, li può trasformare in qualcosa di prezioso. Colmando il gap tra domanda e offerta. Risorse Smart è la loro startup.
6) InSight, la startup al servizio dei non vedenti
InSight è una startup palermitana che ha sviluppato Arianna, un sistema nato per migliorare le capacità sensoriali di chi ha difficoltà visive durante gli spostamenti. Come il famoso filo, permette infatti alle persone con difficoltà visive di destreggiarsi con facilità in qualsiasi “labirinto”: dai luoghi pubblici come aeroporti, supermercati, ospedali e stazioni, alla propria casa. È un sistema di navigazione pedonale tramite smartphone, basato sulla realtà aumentata, e che non prevede l’utilizzo del GPS o l’ausilio di pavimenti tattili.