Venerdì apre la terza edizione della Maker Faire Rome, la più grande fiera dell’innovazione in Europa. The Next Tech ha selezionato per voi 7 progetti green da non perdere.
I maker sono al centro di quelle strategie intelligenti che trasformeranno le città e le case in cui viviamo. Ad esempio sviluppando tecnologie che sono in grado di sfruttare soluzioni alternative (sole, vento, corsi d’acqua) per darci l’energia di cui abbiamo bisogno. Ma sono anche capaci di fornire nuovi strumenti per fronteggiare quelle catastrofi naturali come terremoti, valanghe o frane che stanno purtroppo diventando così frequenti.
Alla Maker Faire di Roma, giunta alla terza edizione, potrete trovare tanti progetti che lavorano in questo ambito e che stanno provando a dare un prezioso contributo per migliorare il nostro futuro. Qui ne abbiamo raccolto alcuni:
1) KiteGen
Il team, residente a Torino, ha sviluppato una tecnologia capace di produrre energia pulita dal vento d’alta quota. Il sistema KiteGen, frutto di anni di ricerca e coperto da 40 brevetti internazionali, mette in atto il semplice principio fisico utilizzato dalla dinamo per produrre energia elettrica, pronta per essere direttamente immessa nella rete. Una o più ali semirigide, pilotate attraverso un complesso sistema di sensori, attuatori e segnali radio, salgono ad altezze tra i 600 ed i 2000 metri, dove soffiano i forti e costanti venti troposferici.
Le ali sono collegate alla stazione a terra tramite funi, realizzate in materiale composito e, per mezzo di esse, esercitano una trazione che aziona gli alternatori posizionati a terra, generando così elettricità. Quando le funi sono interamente srotolate le ali vengono guidate in una configurazione che offre la minima resistenza al vento, e quindi riavvolte, riportando le ali all’altezza minima, per poi ricominciare lo stesso movimento in su ed in giù, come in uno yo-yo. Per illustrare il principio di funzionamento, il meccanismo e i vantaggi della tecnologia, gli espositori, durante la Maker Faire, utilizzeranno un modellino e alcune componenti di dimensioni ridotte.
2) Aloise
La turbina Aloise è una piccola macchina eolica ad asse verticale, dotata di un sistema di carica, per generare piccole quantità di energia elettrica nei Paesi in Via di Sviluppo. Realizzata con materiali semplici e di riciclo, permette a una famiglia di caricare il cellulare, di guardare la TV, di ascoltare la radio. Il progetto è sviluppato con licenza open hardware, in modo da consentirne la più ampia diffusione ovunque il vento soffi con una certa forza.
3) Lizzy (Stirling)
Lizzy è un progetto per l’utilizzo di una tecnologia antica, il ciclo e la macchina di Stirling, per estrarre energia da fonte solare. Lo scopo è estrarre energia dal Sole utilizzando la meccanica piuttosto che l’elettronica dei pannelli fotovoltaici perché la prima è più adatta ai contesti tecnologicamente arretrati. Si tratta di un piccolo prototipo funzionante che ci consentirà di studiare una realizzazione più grande e significativa, di semplice costruzione e ridotta manutenzione.
4) Fp7 Sunrise
Estendere l’Internet delle cose all’ambito marino è una sfida cruciale per il futuro dell’umanità. Grazie al progetto SUNRISE mari, laghi e fiumi saranno percorsi da autostrade digitali che consentiranno il trasferimento di dati da sensori, robot, AUV e veicoli di nuova generazione in grado di eseguire compiti pericolosi per gli esseri umani. Le applicazioni sono vastissime e includono il monitoraggio ambientale (ad esempio, dei vulcani sottomarini o delle faglie), lo sminamento, la sorveglianza e la protezione dei siti archeologici sommersi, la ricerca di nuovi giacimenti petroliferi.
5) Seismocloud
Con SeismoCloud è possibile realizzare un sismometro e connettersi alla rete SeismoCloud in modo da contribuire alla rilevazione in crowdsourcing dei terremoti. Partendo dal sismometro basato su Intel Galileo, si potrà progettare la propria versione mettendo all’opera l’ingegno e la fantasia. Il progetto è open source e le API sono disponibili per connettere il sismometro alla rete. Inoltre, in caso di terremoto nella propria zona, si riceverà una notifica immediata sullo smartphone entro i primi secondi dall’inizio della scossa all’epicentro.
6) DEDALOS
È un sistema innovativo per il monitoraggio statico geofisico e strutturale, attraverso sensori GNSS a singola frequenza e low-cost. DEDALOS è utile per monitoraggio di frane, opere pubbliche, stabilità edifici, attività vulcaniche e precursori sismici. L’accuratezza è inferiore al mm e trasmette i dati in tempo reale attraverso rete mobile. La forza di questa tecnologia risiede nell’alta qualità del dato a un costo molto più basso, l’autosufficienza energetica (pannelli solare) e la solidità del sistema.
7) Dro.wa.sa
L’esigenza di questo sistema alternativo di campionamento nasce dalla necessità di poter acquisire campioni d’acqua in corpi idrici superficiali che altrimenti sarebbero difficili o pericolosi da raggiungere, limitando pertanto sia i costi per il committente che i rischi per l’operatore. DRO.WA.SA (Drone Water Sampling) è un sistema di campionamento automatico di acque superficiali che può essere trasportato da qualunque multirotore che abbia un payload minimo di circa 1.5 kg.
La Redazione