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L’idea di Jacopo Genuardi e Simone La Rosa trasforma i fan in produttori, offrendo royalties e altri vantaggi
«Le logiche di produzione cinematografica non hanno avuto nessun cambiamento sostanziale negli ultimi 50 anni», spiega Jacopo Genuardi, Ceo di Vimove. Con Simone La Rosa ha dato vita a una piattaforma che prova a dare una scossa al mondo, fino a oggi poco reattivo all’innovazione, delle produzioni cinematografiche.
Imprenditori specializzati nella produzione video, si sono chiesti come risolvere due problemi del settore, il fund raising e la distribuzione. Ecco la soluzione che hanno ideato.
Fan che diventano produttori
«Ad oggi l’80% delle opere ha difficoltà a trovare finanziamenti. La media produttori per ogni film è di 4.8. Con Vimove, vogliamo invertire questo processo: perché non permettere a tutti quelli che guardano un film di essere in parte produttori dello stesso?».
Vimove è in una piattaforma di crowdfunding, di royalty crowdfunding, che avvicina i creatori a una folla di potenziali investitori/ambassador. Quest’ultimi finanziano una parte della produzione e ottengono in cambio delle royalties, con un contratto di associazione e produzione. La piattaforma si occupa poi della distribuzione online su Vimove stessa e offline grazie a una rete di partner.
Il progetto fa parte del programma Hubble di Nana Bianca, e i founder hanno viaggiato tra Slovenia (sostenuti da un acceleratore sloveno, ABC Accelerator)) e America, investendo, quasi 100mila euro, tra finanziamenti dell’acceleratore, e investimenti personali dei founder.
Oggi ci sono già tre progetti in beta testing, di cui uno ha ottenuto un primo finanziamento di 5mila euro con 44 produttori, un documentario (royalties 30%). Un altro, un cartone animato, ha raccolto metà della cifra, per la prima stagione.
Partenza lean, poi blockchain
La naturale evoluzione di ogni piattaforma di crowdfunding sarà la blockchain e la tokenizzazione. Lo sanno bene Jacopo e Simone, che stanno studiando la tecnologia per favorire la digitalizzazione dell’industria cinematografica.
La blockchain nel cinema potrebbe portare numerosi vantaggi, Jacopo ci aiuta ad elencare:
- Una gestione più trasparente del diritto d’autore
- La tokenizzazione delle quote investite dai produttori e la possibilità di rivenderle su un mercato secondario.
- La digitalizzazione dei tanti contratti dell’industria cinematografica.
- Gli smart contract, che eseguono in modo trasparente e automatica, gli stessi progetti.
«Adotteremo la blockchain con la versione Vimove 1.0. Molto probabilmente sceglieremo la blockchain di IOS», promette Jacopo.
Le opportunità del crowdfunding nel cinema
«Immagina la Marvel che prima di lanciare il suo nuovo Avengers lanciare una campagna di crowdfunding, invitando i fan a essere anche produttori per l’1% dei film. Immagina quanto questo potrebbe rafforzare la fidelizzazione con il pubblico».
Prima di arrivare a immaginare questo futuro, bisogna superare il più grande ostacolo che i founder finora hanno incontrato: «Il lavoro più arduo oggi è convincere le persone che il cinema può essere un buon investimento. In Italia, c’è ancora poca consapevolezza, e per velocizzare lo sviluppo della piattaforma, stiamo guardando ad altri mercati più pronti, come quello americano».
Guarda la nostra intervista video a Jacopo
L’appuntamento con ViMove è per venerdì 26 luglio 2019, dalle 10:30 alle 13:00 nell’Aula Magna dell’Antica Ramiera con la tavola rotonda sul nuovo paradigma rappresentato dalla blockchain per il mondo dell’Entertainment e per l’industria cinematografica.
La Creative Agency Giffoni Innovation Hub, grazie alla collaborazione con il project partner, ViMove, si è strutturato un percorso finalizzato a investigare lo scenario attuale del settore cinematografico e della tecnologia Blockchain. L’obiettivo è individuare le criticità e scandagliare le opportunità che questa nuova tecnologia genera per il settore dell’entertainment. Particolare attenzione sarà pertanto dedicata all’analisi delle nuove forme di finanziamento abilitate dalla Blockchain: quali opportunità si apriranno nei prossimi anni per l’industria del cinema?