Usare la realtà virtuale per girare il mondo in cyclette. Questa è l’idea di Aaron Puzey che ha deciso, per noia, di cambiare il suo modo di tenersi in forma e pedalare in casa. Tra 50 giorni completerà il giro della Gran Bretagna e poi, forse, si sposterà in Giappone.
Ha iniziato per gioco e per noia. Ma ora Aaron Puzey, giovane australiano trapiantato in Scozia, sta realizzando qualcosa di davvero unico: girare la Gran Bretagna usando la cyclette di casa. Dopo essersi appassionato al mondo della realtà virtuale, infatti, ha deciso di compiere un’impresa che coinvolgesse la passione per la bicicletta e le nuove tecnologie. Così, indossando il suo visore e usando un’app, sta realizzando un sogno grazie a Google Street View.
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Un sito dedicato alla maxi-pedalata
Sul suo blog è possibile seguire il percorso e le strade attraversate con la cyclette. Viene aggiornato ogni 100 chilometri unendo commenti, video (pubblicati su youtube) e foto. E da quando ha cambiato modo di allenarsi, Puzey confessa di passare molto più tempo in sella alla sua bicicletta casalinga: «Ho molta più voglia di fare esercizio fisico e ho un obiettivo da raggiungere che mi stimola a continuare».
Il viaggio di Aaron collegherà Lands End Visitors Centre, nell’Inghilterra sud-occidentale, e John O’Groats, punta settentrionale della Scozia
La parte più complicata è stata quella di creare e adattare l’app in modo da scaricare i dati 3D di Google Street View e trasmetterli al visore. Attraverso un sistema bluetooth può calcolare i giri al minuto e avanzare lungo il percorso prestabilito: «Passo diverso tempo a fare da infermiere alla mia app per risolvere i bug e rianimarla quando si blocca». Ma la soddisfazione ripaga ogni cosa.
I problemi di Google Street View
Puzey, attraverso il suo viaggio, sta avendo la possibilità anche di giudicare il funzionamento e l’efficacia dello strumento rilasciato da Mountain View. E i commenti non sono tutti positivi: «Funziona molto bene con le grandi città, gli edifici più solidi e i complessi urbani. Molto meno nelle zone meno popolose e più selvagge». Alberi, recinti, ostacoli. Ma anche colori più sfocati e meno precisione nella rilevazione delle strade. Se ci si allontana dalle grandi città, come Manchester, già attraversata qualche giorno fa, Street View diventa meno preciso e anche meno facile da seguire e interpretare: «Questo è un problema anche per la nausea che aumenta in queste particolari situazioni».
E ora il Sol Levante (sempre in cyclette)
Dopo l’Inghilterra Puzey ha già deciso la prossima tappa: «Potrei andare ovunque ma ho sempre sognato di visitare il Giappone e ora, con la realtà virtuale, potrò farlo». Insomma, non sarà mai come viverlo dal vivo ma, di sicuro, è molto meglio pedalare così che fissare sempre la stessa e monotona parete di casa.