Non ci sono solo i videogiocatori appassionati della linea ROG. Un’altra squadra di laptop, questi con processori Intel a bordo, con due attaccanti: un nuovo ZenBook Duo e uno schermo pensato per l’home working (e non solo)
Se per la linea ROG c’è stata occasione di lanciare un’autentica novità , facendo debuttare un convertibile nel settore gaming, tornando a parlare di laptop per la vita di tutti i giorni non ci sono novità eclatanti in casa Asus (e, a ben guardare, praticamente per nessun altro). I modelli 2021 delle line ZenBook, VivoBook, ExpertBook e Chromebook sono tutti diretta evoluzione delle versioni precedenti, da cui si distinguono soprattutto per quanto attiene dettagli di design interno ed esterno con l’obiettivo di rendere più efficiente e più compatto quanto ormai ogni giorno costituisce la nostra porta d’acceso per il mondo del lavoro, dell’intrattenimento, lo shopping e lo studio.
A differenza da quanto visto con i ROG, però, non ci sono soltanto processori AMD a bordo: ci sono molte CPU Intel di 11a generazione a fare capolino tra le schede tecniche, a dimostrazione che l’azienda di Santa Clara è ancora decisamente una scelta efficiente ed efficace nel campo del computing in mobilità . Il resto è soprattutto questione di ottimizzazioni: tutte le motherboard sono state rese più compatte della versione precedente, per lasciare più spazio a batterie e sistemi di raffreddamento, le ventole hanno subito lo stesso redesign che ha riguardato i laptop ROG, le heatpipe sono cresciute in dimensioni per amplificarne le capacità di dissipazione.
ZenBook Duo che vince, raddoppia
Il doppio schermo dello ZenBook Duo, nel corso del 2020, è stato senza dubbio un design che ha anticipato i tempi (non senza una dose di fortuna): in epoca di lavoro da casa da postazioni più o meno improvvisate, un doppio schermo direttamente a bordo del laptop consente di avere più spazio di lavoro utile senza dover prevedere uno schermo esterno. Così lo ZenBook Duo torna anche nel 2021, con alcune modifiche significative soprattutto sul piano della costruzione e di allestimento della scheda tecnica, ma con lo stesso principio base: la scheda tecnica è sempre di alto livello, ma con in più l’obiettivo di rendere un po’ più trasportabile tanta potenza.
Partiamo dal modello Pro, che fa un paio di modifiche intriganti: innanzi tutto adotta un pannello OLED con risoluzione 4K per lo schermo principale come nel 2020, mentre lo schermo secondario è un IPS che però quest’anno si solleva come accade nel suo equivalente della linea ROG. La cerniera che permette questo meccanismo sincronizzato è stata completamente ridisegnata, di fatto è la terza variante di questo sistema che Asus sforna in meno di due anni, e non solo ha il compito di muovere i pannelli ma pure di sollevare leggermente lo chassis dalla scrivania con l’approccio ErgoLift che contraddistingue moltissimi dei laptop dell’azienda taiwanese. Lo schermo secondario che si solleva e si inclina, quello che Asus chiama ScreenPad Plus, permette di accedere con più semplicità alle informazioni senza soffrire di riflessi particolari e anche di far circolare meglio l’aria per raffreddare CPU, GPU e tutto quanto c’è nello chassis.
Sotto il cofano c’è parecchia roba da elencare: c’è una CPU Corei9 di Intel, c’è una scheda grafica Nvidia RTX 3070, c’è ovviamente una sfilza di accessori come il WiFi6, tutto quanto è indispensabile per rendere questo ZenBook Duo Pro una vera fuoriserie. Stona un po’ solo l’adozione di un processore non di ultimissima generazione (Intel non ha ancora rilasciato nuove CPU di classe i9, e questo limita la compatibilità alle specifiche Thunderbolt 3 ad esempio), ma Asus compensa tutto con uno schermo principale con il 100 per cento di copertura dello spazio colore P3 (deltaE inferiore a 2) con certificazione Pantone, una porta HDMI 2.1, una batteria il 30 per cento più capiente e un sistema di raffreddamento totalmente riprogettato per avere performance superiori.
In piccolo, lo stesso fa anche lo ZenBook Duo da 14 pollici: niente OLED in questo caso e niente scheda grafica RTX, ma il principio rimane lo stesso con in più il vantaggio di poter rendere la macchina ancora più sottile e leggera (16,9mm e 1,6kg complessivi). La scheda tecnica comprende un processore Intel Corei7 di 11a generazione, la nuova GeForce MX450 che lavora al fianco della nuova GPU Xe integrata nelle CPU Tiger Lake, non manca il WiFi6 e le solite certificazioni Pantone per lo schermo (FullHD) con copertura del 100 per cento dello spazio colore sRGB: in questo caso c’è anche il Thunderbolt 4 a bordo, così da poter pilotare fino a 2 schermi esterni 8K. E, come per il Pro, entrambi gli schermi supportano la Asus Pen per l’input tramite interfaccia apposita integrata in Windows. In più, e non è cosa da sottovalutare, la versione 14 pollici è anche certificata Intel Evo: sulla carta questo significa autonomia notevole e altre piacevolezze (Asus dichiara fino a 17 ore lontano dalla presa, tanto per dirne una).
Dulcis in fundo, come già visto sui ROG anche in questo caso è stato completamente rivisto il software di gestione dello ScreenPad Plus: ci sono scorciatoie personalizzabili dall’utente per creare combinazioni a scelta di finestre e applicazioni, c’è un sistema di API aperto agli sviluppatori per integrare al meglio app terze, c’è del lavoro apposito portato avanti assieme ad alcuni partner (come Adobe) per offrire funzioni personalizzate mentre si usano applicazioni come Premiere o Photoshop. Chi produce contenuti, magari anche live (Asus ha fatto sapere di stare lavorando anche in quel senso), troverà in questo ZenBook Duo un compagno di strada molto intrigante.
Metti un Intel Evo nel motore
C’è molto altro tra gli annunci che Asus ha fatto in occasione di questo CES 2021: c’è però un filo comune da sottolineare, ovvero la certificazione Intel Evo per molti prodotti come il già citato ZenBook Duo 14, che si allarga a prodotti come il VivoBook S14, l’ExpertBook B9, il nuovo ZenBook S e molti altri. In modo speculare a quanto abbiamo visto sui ROG, in questo caso l’adozione dei nuovi processori Intel è amplissima e offre specifiche interessanti per tutti: portatili leggeri come il B9, appena 880 grammi di peso ma pur sempre con un Corei7 a bordo, e con autonomia che permette tranquillamente di passare l’intera giornata lontani dalla presa di corrente.
Discorso simile per il VivoBook, altro prodotto molto popolare: pesa 1,3 chilogrammi ma ha in pancia un processore Corei7, memoria RAM veloce e storage che mette assieme stato solido su PCIe con la tecnologia Intel Optane, cornici super-ridotte per lo schermo che Asus chiama NanoEdge, ancora WiFi6 e Thunderbolt 4. Come l’ExpertBook, anche il VivoBook comprende nuovi microfoni abbinati a nuovi algoritmi di elaborazione del suono per ridurre nativamente rumori di fondo e disturbi durante le chiamate, ci sono pure altoparlanti certificati Harman Kardon. In più, però, l’ExpertBook fa affidamento sulla piattaforma vPro di Intel e su moduli TPM per inserirsi al meglio nell’ambiente di lavoro tipico delle grandi organizzazioni.
Istruzione e intrattenimento
Poi c’è il capitolo education: per studenti e comunque per un pubblico con esigenze diverse c’è il convertibile corazzato BR1100, che ha pure lo stilo inserito in apposito alloggiamento ed è robusto abbastanza da poter assorbire anche qualche colpo se il suo proprietario risultasse un po’ troppo sbadato, si basa sulla piattaforma Pentium Silver di Intel e offre le funzionalità tipiche per chi fa didattica a distanza o comunque ha bisogno di un portatile client tutto sommato leggero e compatto (11 pollici lo schermo), ma in ogni caso completo di porte USB 3.2 (sia in formato A che C), porta HDMI e storage da 1 terabyte.
Sempre per chi ha esigenze diverse ci sono i Chromebook: il Flip CX5 è basato su processore Intel Core di 11a gen corredato con GPU Iris Xe, WiFi6, batteria da 57Wh per oltre 12 ore di autonomia e altoparlanti Harman Kardon. Una piattaforma pensata per l’intrattenimento, compatibile con Google Stadia e con uno schermo da 15 pollici. Il formato convertibile non è un inedito tra i Chromebook, ma è insolita tanta potenza nella scheda tecnica: probabilmente stiamo assistendo a un cambio di passo anche per queste macchine, che ricordiamo non montano Windows, con l’obiettivo di renderle adatte sempre a più compiti differenti.
Uno schermo in più fa sempre comodo
Ci sono ancora due segnalazioni interessanti da fare tra gli annunci di Asus a questo CES 2021. Senz’altro i nuovi TUF Dash, col nuovo F15 che è una macchina gaming a tutti gli effetti basata su processori Intel Corei7 di 11a generazione, GeForce RTX 3070, display FullHD da 240Hz e autonomia in grado di raggiungere le 16 ore tra una ricarica e l’altra. Questo nuovo F15 fa tesoro di un po’ tutte le novità annunciate altrove: raffreddamento migliorato con nuove ventole e nuove heatpipe, array di microfoni per migliorare la qualità del parlato, struttura più compatta e leggera per migliorare la trasportabilità . Una macchina per una specifica fascia di pubblico, soprattutto gamer più giovani, con nuovo logo e nuova grafica che li rendono più accattivanti.
Infine, in epoca di homeworking si stanno moltiplicando le soluzioni per monitor esterni. Il nuovo ProArt PA148CTV è un 14 pollici FullHD che offre calibrazione di serie, svolta in fabbrica, deltaE inferiore a 2 e copertura 100 per cento dello spazio colore sRGB: è un monitor che fa parte della linea dedicata ai creator, per loro è stato dotato delle stesse funzioni dello ScreenPad Plus che mettono a disposizione pannelli di controllo dedicati in specifiche app (come le già citate componenti della Creative Suite di Adobe), con in più una ghiera posteriore che si aggiunge come strumento di input.
Purtroppo di nessuno di questi prodotti è stato già annunciato prezzo italiano e finestra di disponibilità : da Asus fanno sapere che tutte queste informazioni arriveranno nelle prossime settimane.