Incroci una persona per strada, attivi la fotocamera e scopri subito chi è. L’obiettivo è creare un nuovo social network: attualmente nel database ci sono 70 mila volti, tutti di personaggi famosi
Riconoscere le persone e accedere alle informazioni che le riguardano. E tutto questo, solo puntando la fotocamera del nostro smartphone sul loro volto. È quello su cui stanno lavorando i creatori dell’app di realtà aumentata BlippAR, pronti a portare il riconoscimento facciale direttamente sui nostri dispositivi mobile. Ma c’è dell’altro. Il progetto, infatti, prevede anche la creazione di un nuovo social network, con profili privati. Anche se non tutti sembrano essere d’accordo.
Come Shazam, ma con i volti
BlippAR è un’applicazione di realtà aumentata (già esistente) che fornisce informazioni utili sugli oggetti di nostro interesse. Come? Il principio fondamentale è lo stesso usato da Shazam per la musica: si punta la fotocamera sull’oggetto in questione per ricevere in tempo reale le informazioni ad esso correlate. Come mostra efficacemente questo video.
Tra privacy e divertimento
Presto questo stesso sistema verrà applicato sui volti delle persone. Sarà sufficiente puntare lo smartphone sul soggetto che si vuole riconoscere, scattargli una foto o realizzare un breve video e l’applicazione potrà riconoscerlo e – utilizzando i big data – darci consigli sulla sua vita, gusti personali e abitudini. “L’obiettivo è creare un nuovo strumento sociale che sfrutta ciò che di più unico abbiamo”, spiega Omar Tayeb, co-founder di BlippAR. Quando verrà aggiunta l’estensione per i profili privati, sopra i volti delle persone inquadrate apparirà una sorta di alone, con delle icone che rimandano a informazioni personali. Non una novità assoluta, visto che si moltiplicano negli ultimi tempi i tools di face recognition che promettono di risalire all’identità delle persone partendo da uno scatto. Da Viewdle a Faciometrics, da Find Face all’italiana Facedoor, fino appunto a BlippAR.
Una tendenza che preoccupa non poco chi si occupa di diritto alla riservatezza.
Abbiamo già avuto modo di conoscere negli ultimi mesi alcune soluzioni tecnologiche – dai Privacy Visor agli adesivi anti-Facebook – pensate proprio per proteggere la nostra privacy dai sistemi di riconoscimento facciale. In effetti, non è ancora chiaro quali saranno le informazioni personali sul soggetto che compariranno e chi le potrà sfruttare. Anche se, per quanto riguarda BlippAR, Tayeb non ha dubbi: “Sarà possibile impostare la privacy del profilo su pubblico o privato – spiega – e chi non vuole che il suo volto sia conservato nei server potrà chiedere di essere rimosso”.
Basterà? “Il sistema è in grado anche di capire se qualcuno sta tentando di registrare un’altra persona senza il suo consenso”, aggiunge. In questo modo nessuno potrà diffondere a vostra insaputa immagini che vi riguardano. In attesa di sapere come andrà a finire, l’unica cosa certa è che nel database sono stati già caricati 70 mila volti (tutti di personaggi famosi). E presto ognuno di noi potrà caricare il proprio profilo in realtà aumentata. Siete pronti a sacrificare (ancora) un po’ di privacy per il vostro divertimento digitale?