Per ora è disponibile solo negli Stati Uniti, la versione europea arriverà nel 2020. Per Igor Spinella, ad dell’azienda modenese, “è la prima prova di quello che siamo capaci di fare: con questo finanziamento entriamo in una nuova fase”
Sei milioni e mezzo di dollari: sono quelli raccolti in un round di finanziamento concluso pochi giorni fa da Eggtronic, la scaleup basata a Modena che si occupa di ingegneria elettronica ed è specializzata nel settore della power electronics e dell’alimentazione wireless per dispositivi tecnologici.
Il round di serie A – che ha lo scopo di finanziare il lancio sul mercato dei prodotti dell’azienda che hanno superato la fase di prototipo – è stato realizzato dal fondo di investimento britannico Rinkelberg Capital Ltd, collegato ai fondatori del software di navigazione TomTom. L’operazione è stata facilitata, in particolare, dall’ex CTO di TomTom, Mark Gretton, che oggi lavora proprio a Eggtronic come Advisor Strategico.
“La nostra strategia – ha detto l’ad di Rinkelberg, Marc Slendebroek – è supportare questi founders eccezionali, aiutandoli a realizzare i propri obiettivi con mezzi finanziari ed operativi. Con risorse finora limitate, Eggtronic ha sviluppato una tecnologia dirompente e raggiunto risultati considerevoli: con il nostro ausilio, sarà capace di accelerare ancora la propria espansione internazionale”.
“Abbiamo sviluppato tecnologie di frontiera aiutati da Business angels italiani che ci hanno dato fiducia fin dai primi giorni e grazie a giovani talenti pieni di passione. Con Rinkelberg, entriamo in una nuova fase di crescita e maturità, nella quale abbiamo le risorse per sviluppare esponenzialmente Eggtronic a livello mondiale”, ha spiegato invece Igor Spinella, fondatore e amministratore delegato di Eggtronic.
Un micro-alimentatore per ridurre le emissioni
Ingegnere meccatronico e ricercatore, Spinella ha fondato Eggtronic nel 2012. L’azienda lavora nel campo dello sviluppo e produzione di powerbanks, sistemi di ricarica wireless e alimentatori per i dispositivi elettronici. Nel 2018 ha realizzato ricavi per 3,2 milioni di euro, con un margine operativo lordo negativo per 1,3 milioni. Attualmente impiega una trentina di persone e, oltre alla sede di Modena, ha un ufficio a San Francisco e un altro in Cina, mentre il suo portafoglio comprende 26 prodotti e circa 50 brevetti.
Uno dei brevetti più importanti di Eggtronics è quello di una particolare tecnologia per la conversione di potenza, chiamata EcoVoltas, che consente ai suoi alimentatori di raggiungere punte di efficienza molto elevate e una dissipazione di calore di molto inferiore a quella dei normali dispositivi, consentendo anche di ridurre le emissioni di CO2.
Sirius, il primo caricatore per PC basato su questa tecnologia, è già stato lanciato negli Stati Uniti – il mercato dove Eggtronics realizza la maggior parte del suo fatturato –, mentre la versione per il mercato europeo arriverà il prossimo anno. Il dispositivo, che si collega ai computer attraverso l’entrata USB-C, ha una potenza di 65 watt, pesa meno di 100 grammi e con le sue misure di 6,8 x 5 x 2 cm è più piccolo anche degli alimentatori Apple. Per Spinella “questo è solo l’inizio, la prima prova significativa di quel che siamo capaci di fare: un prodotto che combina prestazioni, ingombri minimi ed efficienza energetica e che può essere utilizzato per ogni device, rendendo la ricarica in mobilità più comoda”.
Pronti per un nuovo round
Il round appena concluso permetterà a Eggtronic di far crescere la sua quota di mercato nel settore dei convertitori AC/DC ad alta efficienza, e di perseguire nuovi standard per la ricarica wireless e opportunità di offrire in licenza la propria tecnologia. Con il capitale raccolto l’azienda ha quasi raddoppiato il capitale raccolto a partire dalla sua nascita, che ora ammonta a circa 13 milioni di dollari (11,7 milioni di euro). E per l’anno prossimo è già in programma una nuova campagna che mira a raccogliere altri 30 milioni, principalmente da finanziatori statunitensi.
Con i suoi brevetti, Eggtronics era stata una delle protagoniste, lo scorso aprile, della tappa newyorchese di Made in Italy 2.0.2.0, l’evento organizzato dall’acceleratore di imprese iStarter per far incontrare i più importanti investitori internazionali con i migliori progetti imprenditoriali italiani. Un’iniziativa nata nel 2016 e che dall’anno dopo è diventata un tour globale in tre tappe: Shanghai, New York e Londra, dove tra pochi giorni (11-12 novembre) si svolgerà l’appuntamento conclusivo di quest’anno, a cui parteciperanno otto scaleups selezionate da un panel di manager membri del network di iStarter.