Salvatore Ambrosino, cofondatore e direttore commerciale di Guida e Vai, ha ideato un nuovo sistema di insegnamento per preparare all’esame di teoria le nuove generazioni. I ragazzi potranno simulare con smartphone e visore le situazioni che potrebbero incontrare su strada
Nell’epoca degli smartphone e delle app l’esame di guida non poteva che essere un esame ipertecnologico. Salvatore Ambrosino con il suo Guida e Vai, network per la formazione a cui aderiscono circa quattrocento autoscuole italiane, ha ideato un nuovo sistema di insegnamento per preparare le nuove generazioni all’esame di teoria. Alla base di tutto l’utilizzo di realtà aumentata e realtà virtuale.
Immergersi in una città virtuale
Dimenticate dunque i vecchi manuali. D’ora in avanti, il codice della strada si studierà attraverso un’app e utilizzando visori ottici e simulazioni 3D. «Nel mio immaginario non vedo più la cattedra dell’insegnante ma un’aula dove i ragazzi non vanno solo ad ascoltare, ma a vivere le situazioni e a studiare in modo divertente e interattivo», spiega Ambrosino. Grazie alle nuove tecnologie, gli istruttori potranno ricostruire qualsiasi scenario urbano all’interno di uno spazio reale. Dotati di visore ottico, gli allievi si troveranno così immersi in una città virtuale dove sperimentare la bontà delle loro decisioni. Se durante una lezione, ad esempio, si vuole spiegare il concetto di “dare precedenza ad un incrocio”, gli allievi verranno invitati a vivere quella situazione. Fermi a un incrocio virtuale come se fossero sulla strada, potranno capire velocemente quale sia il comportamento corretto da adottare alla guida.
Scuole guida hi-tech per nativi digitali
Guida e Vai si è dimostrato un modo efficace per rendere ogni argomento di facile comprensione, facendo divertire gli alunni ed evitando così distrazioni. Una novità che è stata subito accolta con entusiasmo dalle autoscuole partner. E anche dagli allievi, già abituati all’utilizzo di tali tecnologie e, in molti casi, più avvezzi a utilizzare i tablet che i libri per apprendere nozioni teoriche. «Dovendo confrontarci con un target di nativi digitali, sempre più abituati a un mondo iper-connesso e social dove l’esperienza è al centro di tutto, sentivamo il dovere di offrire un prodotto immersivo e innovativo, in linea con le loro esigenze, garantendo una didattica nuova e coinvolgente», spiega l’ing. Fausto Pagliara, cofounder del gruppo. Sulla stessa lunghezza d’onda Ambrosino: «Oggi è assolutamente necessario un cambio di rotta nel settore della cultura. I metodi di insegnamento devono innovarsi e non possono più ridursi alle classiche lezioni frontali».
Prospettive future
Il progetto di realtà aumentata e realtà virtuale di Guida e Vai è stato sviluppato dalla software house Reddoak, e al momento è in fase di test in due autoscuole lombarde, una a Milano e una a Cisliano. Presto, però, potrebbe diventare la regola e non l’eccezione. Ne sono convinti i suoi ideatori: «Una volta realizzato tutto il sistema e sviluppate le schede e le ricostruzioni della realtà in 3D che mostrano le situazioni più particolari alla guida, per utilizzare la realtà aumentata è sufficiente uno smartphone, mentre per la realtà virtuale è necessario solo il visore ottico». Niente di proibitivo dunque, tanto più che «i prezzi dei visori ormai partono da 10 euro». Una volta affinato il prodotto, l’obiettivo è distribuirlo gratuitamente ai partner dopo una scrupolosa formazione, utile a spiegare alle autoscuole come impiegare al meglio queste tecnologie nella didattica.