Pechino sta sviluppando un processore in grado di risolvere equazioni entro 0,01 secondi e vuole acquisire la leadership nel settore. Dalle previsioni dei mercati a quelle del tempo, ecco i possibili campi di applicazione dell’innovativo strumento
La prossima frontiera della tecnologia globale? Lo sviluppo del computer quantistico. Dalle previsioni sull’andamento del mercato finanziario a quelle meteorologiche, i possibili campi di applicazione dello strumento dei sogni degli scienziati di mezzo mondo sono tantissimi. E la Cina, come ormai spesso accade in campo hi tech, sembra aver guadagnato un vantaggio sostanziale nella corsa allo sviluppo nel settore.
Cina in prima fila
La prossima frontiera della tecnologia globale? Lo sviluppo del computer quantistico. Dalle previsioni sull’andamento del mercato finanziario a quelle meteorologiche, i possibili campi di applicazione dello strumento dei sogni degli scienziati di mezzo mondo sono tantissimi. E la Cina, come ormai spesso accade in campo hi tech, sembra aver guadagnato un vantaggio sostanziale nella corsa allo sviluppo nel settore.
Le origini del computer quantistico
È da più di 35 anni che il computer quantistico (o quantico) rappresenta il sogno proibito della comunità scientifica, da quando cioè nel 1982 il premio Nobel per la Fisica Richard Feynman immagina di costruire un quantum computer, capace di trattare ed elaborare delle informazioni fuori portata per i computer normali. Questo grazie all’utilizzo dei fenomeni tipici della meccanica quantistica, come la sovrapposizione degli effetti e l’entanglement, cioè la correlazione a distanza tra diversi sistemi.
I qubit
Nei computer quantistici i bit, vale a dire l’unità di informazione di base dei normali apparecchi, vengono sostituiti dai cosiddetti “qubit”, i bit quantici, che sono in grado di eseguire affrontare problemi enormemente complessi grazie a una maggiore possibilità di codifica delle informazioni. Problemi che sono ampiamente fuori portata per i computer normali. La potenza di calcolo di un computer quantistico è enormemente superiore e permette possibilità di applicazioni potenzialmente infinite, a partire dalle previsioni sui mercati finanziari e sulle condizioni meteorologiche per passare alla nanotecnologia, elettronica molecolare, nanochimica, fotonica, fisica delle particelle e crittografia. I computer quantistici promettono di rivoluzionare non solo il sistema informatico globale ma anche le nostre società, così come i computer classici avevano fatto prima di loro. Ma la manipolazione controllata di atomi e particelle, e dunque la realizzazione di questa nuova generazione di macchine, non è per niente semplice.
Le mosse di IBM e Google
Nel corso degli anni i principali attori del tech si sono cimentati nello sviluppo del computer quantistico. Nel 2001 la IBM ha presentato una elaboratore a 7 qubit. Nel 2011 la D-Wave Systems annuncia il D-Wave One, elaboratore a 128 qubit, il primo computer quantistico a essere commercializzato. Due anni più tardi arriva la sua evoluzione con il D-Wave Two, acquistato per 10 milioni di dollari da Google e Nasa. Il computer, secondo quanto sostiene Mountain View, è capace di svolgere calcoli 100 milioni di volte più velocemente rispetto a quanto farebbe un computer tradizionale. Ma sul punto resistono delle controversie, e alcuni scienziati mettono in dubbio le performance dell’elaboratore. Anzi, secondo alcuni ricercatori di Zurigo che hanno avuto accesso a un modello a 128 qubit, un normale computer digitale potrebbe avere prestazioni migliori. Neanche l’IBM Quantum Experience del 2016, il primo computer quantistico in modalità cloud con processore a 5 qubit, ha sciolto i dubbi e permesso di creare il primo computer quantistico pienamente funzionante.
Le idee delle startup
Come raccontato precedentemente da Startupitalia, gli investimenti e le idee a riguardo non mancano, come quella della startup Quantum Circuits, sulla quale la società di capitali di rischio Sequoia Capital ha investito 18 milioni di dollari. Ma ora c’è un attore pronto a prendere il timone delle operazioni. Si tratta della Cina, sempre più attiva in campo tecnologico. Pechino sta sviluppando una sorta di computer quantistico di Stato, il primo del Paese, con l’obiettivo di conquistare la leadership e mettersi in avanti rispetto al resto del mondo nel settore delle comunicazioni quantistiche.
I progetti della Cina
Il computer, che sarà completato nel giro di qualche anno, dovrebbe essere in grado di risolvere equazioni entro 0,01 secondi, vale a dire molto più velocemente rispetto all’attuale supercomputer Tianhe-2, che si trova nel National Supercomputer Center di Canton e che dal 2013 al 2015 è stato l’elaboratore più veloce al mondo prima di essere sorpassato dal Sunway Taihu Light che, a sua volta, da novembre 2017 ha raccolto lo scettro di rapidità a livello globale.
Pechino vuole la leadership
Probabilmente è superfluo sottolineare che il progetto quantum computer gode di investimenti ricchissimi da parte del governo cinese. Negli scorsi mesi è stato inaugurato un centro di ricerca sulle applicazioni quantistiche a Hefei. La struttura, che sorge in uno spazio di 37 ettari, è costata 10 miliardi di dollari. Ed è qui che si sta sviluppando il computer che, secondo i piani, dovrebbe essere un milione di volte più potente di tutti i suoi predecessori quantistici. Il nuovo elaboratore, secondo i piani di Pechino, sarà destinato all’uso difensivo e militare ma avrà anche applicazioni in campo civile. E potrebbe essere solo l’inizio. Le nuove tecnologie parlano sempre più cinese.