Siamo stati all’Hackathon organizzata nello spazio Copernico, 48 ore in cui hacker si sono sfidati per trovare soluzioni sempre più avanzate per permettere ai disabili di avvicinarsi alle discipline sportive
Disabilità e sport sono due temi che spesso non sono sullo stesso piano. La percezione della disabilità viene, purtroppo, spesso vissuta dalla società civile come un costo (in termini di supporto sociale, cure mediche e psicologiche) e di rado si tende a percepire le sfide delle vite umane coinvolte. Lo sport può creare un’opportunità per persone che hanno avuto incidenti e hanno visto la loro normalità stravolta.
La sfida in un’Hackathon
Creare uno spazio dove si possono condividere opportunità è una sfida importante.
Con questo approccio nasce l’hackathon #LimitlessHack. 48 ore dove giovani brillanti hacker si sfidano per trovare soluzioni sempre più avanzate per permettere ai disabili di avvicinarsi alle discipline sportive. “È un modo di portare le migliori competenze e generare idee innovative, e avvicinare i giovani a importanti temi sociali come lo sport e le disabilità”. Spiega Enrico Resmini presidente della Fondazione Vodafone.
“I giovani vivono la propria realtà come esperienza unica e ci piace l’idea di poter valorizzare questa visione fresca e innovativa. OSO è una piattaforma che vuole avvicinare i giovani allo sport, e avere loro come contributori di questa piattaforma è ovviamente un’opportunità unica per plasmare questa piattaforma a loro dimensione. Ovviamente il progetto è in continua evoluzione, quindi, per esempio, tra 2 o 3 anni se realtà aumentata e realtà virtuale saranno parte del panorama dei giovani andremo ad integrare queste tecnologie con ulteriori hackathon.”