Dall’algoritmo che capisce i lettori al sistema per localizzare gli articoli e fornire contenuti vicini al pubblico: ecco come l’AI cambierà l’informazione
L’ecosistema di notizie e informazioni è nuovamente nel bel mezzo di un cambiamento. L’utilizzo del mobile-first è in aumento, le case intelligenti stanno diventando sempre più diffuse e, a breve, le automobili connesse avranno il predominio sulle strade delle principali città di tutto il mondo. I dispositivi intelligenti richiederanno “contenuto intelligente”. È solo una questione di tempo prima che l’intelligenza artificiale diventi la spina dorsale del settore dei media del futuro.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E ARTICOLI PERSONALIZZATI
Oggi, la maggior parte delle persone trova le informazioni attraverso una ricerca o sui social. E anche se questi due canali sono radicalmente diversi in termini di funzionalità, hanno una cosa in comune : ogni singolo articolo emerso attraverso queste piattaforme è esattamente lo stesso per tutti nel mondo. Ad esempio, l’articolo del New York Times “Health Officials Split Over Advice on Pregnancy in Zika Areas“, ha lo stesso contenuto sia per me, un ragazzo di poco più di vent’anni che vive a New York, che per una madre in attesa sulla trentina che risiede a Rio de Janeiro. I contenuti di oggi sono a “taglia unica”. E perché non dovrebbe essere così? Un giornalista scrive una storia nella speranza di raggiungere quante più persone possibili. La ricerca e i social aiutano, fino ad un certo punto, la scelta di un’informazione su misura per gli individui, ma Google, Facebook e Twitter sanno che l’intelligenza artificiale cambierà radicalmente questa equazione. Ecco perché, dal 2013, queste aziende hanno investito ingenti risorse nello spazio e nell’acquisizione di startup. In Facebook Messenger, per esempio, molte testate giornalistiche come la CNN e The Wall Street Journal stanno già utilizzando i bot e un certo livello di automazione per fornire notizie attraverso la piattaforma.
Gli articoli possono essere elaborati tramite algoritmi che analizzano le posizioni dei lettori, i post dei social media e altri dati disponibili al pubblico
L’intelligenza artificiale (AI) comprende l’ambiente in cui opera ed esegue determinate azioni di conseguenza. AI cerca di imparare quello che gli utenti vogliono e come lo vogliono. Nel caso specifico dei mezzi di informazione, gli articoli possono essere elaborati tramite algoritmi che analizzano le posizioni dei lettori, i post dei social media e altri dati disponibili al pubblico. Possono quindi essere pubblicati contenuti adattati su misura, tra le altre cose, alla personalità, all’umore e allo status socio-economico degli utilizzatori. AI consente ai giornalisti e ai mezzi di comunicazione di creare infinite versioni di un articolo, con sempre più rilevanti informazioni che si rivolgono direttamente alle persone — contribuendo a formare, in ultima analisi, un pubblico più coinvolto.
L’AUTOMAZIONE NELLA CREAZIONE DEI CONTENUTI
Crystal è un programma che adatta le email che vengono scritte alla personalità dei destinatari. Per esempio, se si sta inviando una nota a una persona più rilassata, il software suggerisce un cambiamento di tono da una presentazione formale come “Caro Giovanni” a un più colloquiale “Ciao” o “Ehi”. Crystal utilizza le email precedenti inviate a quel destinatario, così come i suoi messaggi postati sui social media per suggerire un certo linguaggio, tono e sentimento.
È facile capire come questo approccio possa essere adattato a una redazione. Infatti, si può aggiungere agli sforzi pionieristici già in corso, come i report sui guadagni automatizzati di The Associated Press. L’intelligenza artificiale può anche localizzare gli articoli. Se vivi in California, potresti non leggere un articolo intitolato “Residenti del Texas avvelenati per anni da impianto di rifiuti tossici.” Ma se l’articolo include una nota automatizzata in cui si evidenzia un episodio passato simile avvenuto nella tua città, probabilmente potresti essere più interessato a leggerlo. Oltre a creare contenuti su misura per gli utenti, l’Intelligenza Artificiale può aiutare i giornalisti a svolgere un lavoro più investigativo analizzando enormi insiemi di dati e indicando report non facilmente visibili nemmeno per il giornalista più esperto.
Anche se questa tecnologia può migliorare l’efficienza nelle redazioni, tuttavia dovrebbe funzionare in tandem con i giornalisti, non sostituirli. Andando avanti, la sfida sarà fare in modo di continuare a rispettare i nostri standard e la nostra etica. Come sarà il futuro delle notizie quando verrà alimentato dall’Intelligenza Artificiale? Lo scopriremo presto.
FRANCESCO MARCONI