È morto Joe Dever l’uomo che ha rivoluzionato il mondo dei Librigame e del gaming. Un passato da tecnico del suono per Frank Zappa e i Sex Pistols prima di scrivere le storie di Lupo Solitario.
Ci sono eventi che ti ricordano come il tempo trascorre più velocemente di quanto vorresti. È da stamattina che guardo una foto, molto bella, in bianco e nero. È datata 1986. Raffigura un giovane sorridente mentre sta facendo quello che gli piace di più: scrivere. Il suo nome è Joe Dever. Quello del suo personaggio principale è Lone Wolf, Lupo Solitario.
Innovare (senza device o tecnologie)
Dentro quest’immagine c’è una porzione di mondo che ha caratterizzato l’infanzia di quelli, come me, nati a metà degli anni ’80. Joe Dever, sorridente, ha 30 anni e la sua carriera sta iniziando a decollare. Forse a molti voi questo nome non dice niente ma è stato uno scrittore molto importante per generazioni di giovani che hanno due passioni: i giochi e i libri. Un vero mito per tutti quelli che si sono trovati davanti a un bivio, a una decisione. Saltando pagine, tornando indietro, perdendosi. Morendo e ricominciando. Amando le possibilità infinite dei labirinti che la sua mente creava, senza difficoltà. Parlo di chi, anticipando i tempi, era stato capace di farci immergere all’interno delle storie. E di perderci al loro interno. L’inventore della serie di Librigame più famosa del mondo.
Frank Zappa, Sex Pistols e Dungeon & Dragons
«È morto come ha vissuto. Con un coraggio colossale, umorismo, e una grande dignità» così scrivono i suoi parenti annunciando su Facebook la brutta notizia. Joe ha tenuto nascosta una malattia per 12 anni continuando a lavorare fino alla fine. «Stava rivedendo gli ultimi tre libri di Lupo Solitario fino a lunedì sera. I suoi pensieri erano ancora dedicati alla community che aveva sputo creare, con il desiderio di stare con i fan fino alla fine».
Joe Dever era nato a Chingford, in Inghilterra, nel 1956. Un passato di musicista per la Virgin Records con collaborazioni importanti come tecnico del suono. Peter Gabriel, Frank Zappa, Sex Pistols. Album storici a cui contribuisce a dare un’anima. Poi l’incontro con Dungeons & Dragons, folgorante, alla fine degli anni ’70. Il gioco non è ancora così famoso ma quella possibilità di creare storie, e di dare la possibilità ai giocatori di decidere il loro destino, cambia per sempre la sua vita.
Nel 1981 inizia a lavorare per il principale distributore di giochi del tempo, Games Centre. Nel 1982, a Baltimora, vince il Campionato Mondiale di Advanced Dungeons & Dragons. Ha 26 anni, tante idee per la testa, un’ambientazione creata (Chinaraux, la parte settentrionale del continente del Magnamund che oggi tutti i fan conoscono grazie a Lupo Solitario) e un desiderio incredibile di sviluppare i propri mondi narrativi.
Il successo dei libro-game
Inizia a scrivere per diverse riviste specializzate, come White Dwarf, e revisiona giochi proponendo regole e nuovi filoni narrativi. Game Workshop è la prima azienda, piccola, che si fa avanti per Lupo Solitario. L’offerta prevede la trasformazione dell’idea in un gioco di ruolo. Ma per Dever è insufficiente. Sia dal punto di vista economico che di prospettiva. Così decide di cambiare. Pensa ai Librogame e inizia ad adattare la sua storia. Trova tre editori disponibili. Ne sceglie uno, Hutchinson’s. I signori delle tenebre esce nel 1984. È un successo clamoroso. Vende oltre 100mila copie nella prima settimana e i diritti di traduzione coinvolgono 12 paesi in tutto il mondo. In Italia esce nel 1986. Lo stesso anno di quella foto, di quel sorriso, di quelle mani appoggiate sulla macchina per scrivere.
Dopo oltre vent’anni la saga supererà le 9 milioni di copie vendute. Con spin-off di ogni tipo. Compreso un vero videogioco che esce nel 2013. Nel frattempo Dever diventa un vero punto di riferimento per il mondo del gaming. Diventa consulente per la Sony e per la Konami e i suoi consigli caratterizzano l’uscita di diversi, famosissimi, giochi e videogiochi. Da Final Fantasy a Metal Gear Solid.
Lupo Solitario, l’alter ego perfetto
Lone Wolf è un giovane cadetto dei Cavalieri Ramas, ovvero una classe di guerrieri abilissimi e votati alla lotta contro le forze del male. Nonostante il senso patriottico che li contraddistingue perdono una battaglia decisiva con quelli che Dever chiama Signori delle Tenebre. Muoiono, tutti. Tranne uno che diventa, prima Lupo Silenzioso, e poi Lupo Solitario. Da quel momento porterà avanti la sua personale ricerca di giustizia, tra vendette e onori.
Insomma, il personaggio perfetto per un adolescente che non ha ancora trovato il suo posto del mondo e che, spesso, si sente schiacciato da un mondo che non può ancora comprendere. Tradurre la realtà, traslarla fino all’inverosimile lasciando a chi legge le responsabilità delle proprie azioni. Rimanendo fedele alla sua essenza e innovando senza la necessità di costruire chissà quali effetti speciali. Un’eredita che andrebbe riscoperta anche oggi dove la tecnologia spesso sopperisce alla mancanza di fantasia. Grazie Joe, di cuore.