Fondato a Milano nel 2013 da Daniele Usuelli e Nicola Brambilla, il laboratorio digitale protagonista al Salone del Mobile e alla Maker Faire Rome
I laboratori di fabbricazione digitale si compongono di fondatori, volontari, tesserati, dipendenti e soci. Ce n’è uno in particolare, però, che si compone di “cugini”. È il Fablab Miocugino, fondato a Milano nel gennaio 2013 da Daniele Usuelli e Nicola Brambilla. Due ragazzi che, oltre a essere progettisti di prodotti e interni affascinati dal mondo dei makers, sono anche cugini. Daniele spiega il motivo di questo nome particolare col sorriso: «Ognuno di noi ha un cugino che l’ha aiutato a fare qualcosa che non sapeva fare, o che gli ha prestato un attrezzo che non aveva. Abbiamo pensato di chiamarci Miocugino in onore di questa dinamica: gli amici, i clienti e i collaboratori diventano “cugini” della nostra grande famiglia, non semplici soci».
Tre cugini, un’unica idea
Daniele è designer d’interni. Ha studiato prima economia e poi design allo IED. Nicola invece è designer di prodotto con otto anni di esperienza presso il laboratorio prototipi Zooi di Mindert De Koning. Assieme a loro c’è il cugino Marco Sorrentino a gestire il Fablab Miocugino. Marco è esperto di elettronica. «Sa fare di tutto – spiega Daniele – per esempio, la nostra fresa CNC risaliva agli anni Novanta ed era impiegata nel taglio dell’ottone. La meccanica era solida ma non funzionava, nonostante ciò grazie a Marco e a Nicola siamo riusciti a recuperarla. Abbiamo usato scarti tecnologici, Arduino e le nostre competenze. Questo è lo spirito del nostro laboratorio. La usiamo da 4 anni». Oltre ai tre soci, ci sono anche due “cugini” collaboratori: Elena Assante per le PR e Francesco Bariani per grafica e consulenza.
Il Pedalometro al Salone del Mobile
«Nel 2009 abbiamo partecipato a un concorso di progettazione dell’associazione Esterni di Milano. Dovevamo pensare a un progetto che occupasse lo spazio di un parcheggio di un’automobile, da lasciare per strada tutta la settimana del Salone del Mobile. Sono stati recapitati più di ottocento progetti da tutto il mondo e ne sono stati scelti dieci, tra cui il nostro. Lo abbiamo realizzato da soli, nel laboratorio di prototipazione di Mindert De Koning, che per noi è il “grande cugino” che ci ha supportato nell’iniziare la nostra attività . Ci ha dato la possibilità di realizzare il progetto, una stazione di energia elettrica umana. Lo abbiamo chiamato Pedalometro: pedalando ci si produceva l’energia per ricaricare lo smartphone, il computer e la macchina fotografica. Abbiamo vinto il concorso e da lì abbiamo pensato di trasformare la passione in lavoro fondando il fablab Miocugino. Con un po’ di coraggio abbiamo deciso di intraprendere questa avventura».
Piccola impresa, di gesta e ingegno
Il Fablab Miocugino è una srl semplificata che a gennaio 2017 compirà quattro anni di attività . Il laboratorio è nato come attività part-time per ognuno dei fondatori, per poi diventare la loro attività principale. Daniele e Nicola avevano trent’anni quando in una fredda giornata dell’inverno milanese hanno fondato la loro piccola impresa con un capitale sociale di 1 euro. Cinquanta centesimi a testa e tanta voglia di mettersi in gioco. I due cugini iniziano a farsi conoscere con workshop e fiere, partecipando più volte alla Maker Faire Rome. Amano definirsi “Officina di Gesta e Ingegno” perché l’ingegno è la chiave per realizzare le idee dei clienti.
La Maker Faire Rome nel cuore
«Alla Maker Faire di Roma di quest’anno abbiamo partecipato con un nostro stand e un progetto particolare. Siamo stati chiamati per proporre uno dei “Big Bang Projects” della fiera. Abbiamo avuto 200 mq all’aperto tra i padiglioni a nostra disposizione, e lì abbiamo allestito la Race Off – The Real Arcade Experience. Si tratta di una pista di go kart dove quattro piloti hanno gareggiato guidando dei drift trike, che generalmente sono usati per downhill. A rendere unica l’esperienza è il fatto che ognuno dei piloti aveva un visore, attraverso cui guidava vedendo sé stesso dall’alto».
Architettura sostenibile…
Fuori dalle fiere e dai workshop, i progetti a cui il fablab Miocugino partecipa sono orientati in diverse direzioni: «Un progetto molto interessante che abbiamo seguito era legato alla realizzazione di due trofei per un concorso di architettura sostenibile. Partendo da una statuetta di un orso messo in posizione normale abbiamo realizzato due orsetti più piccoli. Ci siamo autocostruiti uno scanner 3D, dopodiché abbiamo dovuto rimodellarlo un po’, cambiando alcune caratteristiche di postura. Infine abbiamo realizzato gli stampi per la fusione in bronzo».
…e design
Il fablab Miocugino è molto legato anche al Salone del Mobile, con il quale ha avuto più di qualche collaborazione nel corso degli anni. I tre cugini Daniele, Nicola e Marco hanno pensato, in occasione delle ultime edizioni del Salone, ad un concorso di progettazione particolare rivolto agli studenti di design: «Abbiamo creato un bando in cui si chiedeva di progettare uno sgabello con delle determinate caratteristiche. Abbiamo ricevuto molti progetti e ne abbiamo scelti cinque, poi abbiamo chiesto lo stesso progetto ad altrettanti designer famosi, tra cui Carlo Ratti. Abbiamo realizzato tutti e dieci i progetti e li abbiamo esposti al Salone del Mobile, in un bar senza dire di chi fossero i progetti. Durante la settimana la gente ha votato il loro progetto preferito e alla fine abbiamo proclamato il vincitore, che quest’anno è stato Carlo Ratti seguito da due ragazzi. Non vincono sempre i designers famosi: il primo anno hanno vinto i primi tre posti tre ragazzi che nessuno conosceva. Ci piace molto e ci piace l’idea di riproporre questo format in futuro, anche in altri contesti».