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A Barcellona la coreana toglie il velo all’ultima versione dell’ammiraglia di casa. Prezzi a partire da 899 euro
A Barcellona, alla vigilia del Mobile World Congress, Samsung ha tolto il velo dal suo nuovo pezzo grosso di casa: che è doppio, anche quest’anno. Galaxy S9 e S9+ arriveranno ad aprile sul mercato, al prezzo rispettivamente di 899 e 999 euro. Ma quali sono le novità di quest’anno? Il design non è cambiato particolarmente, se non nei colori, così come il rapporto di forma dello schermo. Il grosso dei cambiamenti, quest’anno, è meno apparente di quanto non fosse nel 2017 quando S9 fu una vera e propria rivoluzione estetica rispetto a tutto quanto l’aveva preceduto. Vediamo dunque cos’ha portato di nuovo quest’anno l’azienda coreana in Catalogna, in attesa di scoprire gli annunci degli altri marchi che arriveranno in questi giorni e nelle prossime settimane.
Fotocamera doppia per S9+
Senz’altro la novità principale del Galaxy S9 è la fotocamera: non cambia ancora la risoluzione, sempre fissata a 12 megapixel, ma ci sono molti cambiamenti per ciò che attiene il funzionamento soprattutto in condizioni di luce particolare. Infatti, come anticipato dai rumors, il Galaxy S9 dispone di un diaframma fisico per variare l’apertura della lente posteriore da un ottimo f/1,5 fino a f/2,4.
In termini pratici questo significa due cose: la prima è che l’effetto bokeh, lo sfocato dello sfondo utile soprattutto sui ritratti, sarà più bello quando si scatta col Galaxy S9. La seconda è che è possibile gestire alcune situazioni in cui la luce varia, quando aumenta o diminuisce, per aprire o chiudere il diaframma e cercare dunque di ottenere scatti sempre migliori con questo smartphone. Samsung paragona il suo nuovo diaframma alla pupilla umana: forse è un po’ troppo come esempio per spiegare come funziona, ma effettivamente il sistema è analogo. All’aumentare della luce si restringe la fessura attraverso cui passa la luce, al diminuire si allarga.
Altro dettaglio da tenere in considerazione è la modalità super-slow motion: mettendo assieme un processore per l’elaborazione dell’immagine migliorato, una memoria interna (che parte da 64GB) più veloce e parecchio lavoro a livello software, il Galaxy S9 raggiunge i 960fps di ripresa per creare mini-clip con effetti speciali super rallentati d’effetto.
Tra l’altro è stato migliorato moltissimo il software per girare questi video, come dicevamo, e ora consente di unire in sequenza diversi spezzoni girati in momenti diversi, oppure di creare effetti speciali mediante i quali una sola porzione dell’immagine scelta dall’utente si muove rallentata e il resto rimane fissa. Più semplice anche esportare queste clip in formato gif, per poterle caricare sui social (Instagram Stories in primis).
Sull’S9+, il modello con la diagonale dello schermo maggiore, c’è anche una doppia fotocamera posteriore: la configurazione scelta da Samsung è da 12+12 megapixel, ma lo schema è analogo a quello di altri smartphone come l’LG nel quale una fotocamera effettua riprese grandangolari e l’altra svolge il compito di fare da zoom. Entrambi gli smartphone, infine, montano una selfie-camera da 8 megapixel sul frontale.
Metti un Bixby nell’Exynos
Non ci sono stravolgimenti particolari del resto delle funzioni di Galaxy S9 e S9+. Naturalmente la versione di Android montata ora è la 8.0 Oreo, ma l’interfaccia sviluppata da Samsung non è stata cambiata in modo significativo rispetto allo scorso anno. Ci sono qui è là dei particolari da notare, come l’aggiunta anche su questo smartphone delle animoji (che si possono anche creare su misura a partire da un proprio selfie), ma nel complesso il pacchetto è rimasto pressoché identico: squadra che vince non si cambia. Da sottolineare però la nuova gestione delle notifiche: quando se ne riceve una e ci si “tappa” su, lo smartphone propone una mini-finestra in sovra-impressione sul software che si sta usando per rispondere al volo, e poi tornare a quello che si stava facendo.
Nel corso di un anno, Bixby ha fatto qualche passo in avanti: come accade altrove ora è in grado di riconoscere gli oggetti ripresi dalla fotocamera in tempo reale, e in più ha imparato anche a fare da traduttore universale per quanto attiene le lingue. Si inquadra un menu in spagnolo e lo si può leggere in italiano o in inglese, ad esempio, ma forse è ancora presto per vedere maturare appieno queste funzioni di realtà aumentata (AR).
Sotto il cofano c’è la naturale evoluzione di quanto avevamo lo scorso anno: da noi arriverà il Galaxy S9 con processore Exynos 9810, octa-core che raggiunge i 2,7GHz di frequenza, abbinato a 4GB di RAM per il modello S9 e 6GB di RAM per l’S9+. Lo storage integrato, espandibile a mezzo microSD fino a 400GB, è da 64 gigabyte, ma saranno disponibili anche tagli superiori da 128 e 256GB. Naturalmente rimane la certificazione IP68 per acqua e polvere, così come rimane il jack audio per le cuffie: non male, visto che ormai è sparito su parecchi top di gamma.
Lo schermo è lo stesso dello scorso anno: 5,8 pollici AMOLED per l’S9 e 6,2 pollici AMOLED per l’S9+, entrambi QHD (2.960×1.440) con rapporto di forma 18,5:9 più stretto e più lungo che in passato e dunque più comodo da impugnare. L’audio stereo quest’anno poi è certificato Dolby Atmos. Batterie leggermente diverse tra i due modelli, come lo scorso anno: 3.000mAh per l’S9, 3.500 per il fratello maggiore.
Infine, c’è un particolare che vale la pena sottolineare: la posizione del lettore di impronte. Quest’anno resta sul posteriore, nessuno pare sia riuscito ancora a infilarlo dentro lo schermo sul frontale senza cornici, ma è più correttamente piazzato sotto la fotocamera: più facile da individuare e rintracciare al volo, senza rischiare di mettere il dito sulla fotocamera come lo scorso anno. Resta possibile comunque sbloccare il telefono con l’iride, tramite il riconoscimento facciale o più banalmente inserendo un codice pin scelto dall’utente.
S8 e S9 a confronto
Ecco di seguito le caratteristiche fondamentali del nuovo arrivato, confrontato con il modello dello scorso anno.