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La multinazionale italiana dell’energia a StartupItalia! Open Summit. Francesco Gattei: “Un nuovo mix energetico è quanto ci serve per alimentare tutte le nuove startup e per alimentare il cambiamento tecnologico”
La voglia di imparare e di “essere esposti alla frontiera dell’innovazione” è ciò che spinge una multinazionale a partecipare a StartupItalia! Open Summit: parola di Francesco Gattei, vicepresidente di Eni e responsabile per gli scenari e le operazioni strategiche, che ci racconta la strada percorsa dall’azienda fondata nel 1953 e oggi ai vertici mondiali per l’estrazione e il trasporto di gas naturale e petrolio in tutto il globo. Una strada che l’ha condotta oggi a entrare in contatto con il mondo delle startup.
Collaborare per crescere insieme
La storia di Eni dal dopoguerra a oggi è costellata di molti esempi in cui l’approccio aperto alle culture e alle tante nazioni che hanno ospitato le missioni, luoghi dove l’azienda ha dapprima cercato e poi estratto fonti energetiche dal sottosuolo (o dal fondo del mare), ha prodotto un vantaggio tangibile per la nazione ospitante e ovviamente anche per la missione italiana. Un rapporto “simbiotico”, lo definisce Gattei, che può essere applicato anche all’innovazione tecnologica e alle startup: “La possibilità di sviluppare assieme, in maniera partecipativa e collaborativa, una grande azienda e un piccolo innovatore che vuole potenziare la sua capacità di crescita e di sviluppo”.
“La partecipazione ad eventi come StartupItalia! Open Summit per noi è l’occasione di essere esposti alla frontiera dell’innovazione – prosegue Gattei – magari scopriremo delle idee a cui non avevamo mai pensato, o potremo maturare delle nuove idee che potremo sviluppare internamente. E allo stesso tempo possiamo individuare delle aree di collaborazione, di partnership o di supporto. Partecipare ad eventi come questi significa essere esposti alla curva estrema del cambiamento tecnologico: all’innovazione quando è ancora nella sua fase embrionale”.
Tecnologia in evoluzione
Sono molteplici i fronti su cui si muove oggi Eni : la ricerca di nuovi giacimenti è ormai una questione preminentemente tecnologica, legata a tecniche avanzate di sondaggio e un’elaborazione numerica che consente di stimare in modo ottimale la dimensione del deposito e la possibile redditività dell’estrazione. Per questo Eni ha investito nella realizzazione di un supercomputer che raggiungerà la potenza di calcolo di picco di 8,4 petaFLOPS: parliamo di milioni di miliardi di operazioni al secondo, un supporto indispensabile all’impiego di modelli numerici allo stato dell’arte che riducono le trivellazioni necessarie e i rischi a esse collegate.
Alimentare questo tipo di infrastrutture è oneroso in termini energetici: anche per questo Eni è impegnata nello studio di soluzioni a basso impatto ambientale per quanto attiene la produzione di energia, anche attraverso le rinnovabili. Lo stesso Gattei ricorda che oltre alla questione ambientale, comunque primaria, è però necessario anche colmare quel divario sociale che oggi relega oltre 1 miliardo di abitanti della Terra in luoghi dove non è ancora disponibile l’elettricità: energia a un prezzo accessibile e pulita, due esigenze che devono coesistere.
“Eni è una grande azienda dell’energia – conclude Gattei – Innovazione ed energia sono due sinonimi: non esiste l’una senza l’altra, e una nuova forma energetica, un nuovo mix energetico, è quanto ci serve per alimentare tutte le nuove startup e per alimentare il cambiamento tecnologico a cui stiamo assistendo”.