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Durante lo StartupItalia! Open Summit la co-fondatrice di MIPU ci racconterà la sua esperienza di “cervello in fuga”. Ci siamo rivolti a lei per scoprire quale sarà il futuro dell’AI e dei sistemi predittivi nel nostro Paese
In Italia si parla sempre di “cervelli in fuga”. Di patrimonio intellettuale che lascia il Paese in cerca di migliori opportunità. Talvolta però quei cervelli ritornano e mettono in pratica ciò che hanno imparato all’estero per creare qualcosa di innovativo e prezioso qui a casa. Come accaduto a Giulia Baccarin, co-fondatrice di MIPU e Managing Director di I-care, che ci racconterà la sua storia durante lo StartupItalia! Open Summit del prossimo 18 dicembre.
Prevedere il futuro
Vicentina di origini, l’ingegnere biomedico Giulia Baccarin, fin dai tempi dell’università, ha sempre avuto una profonda passione per algoritmi predittivi e robot. Tanto che sul tema dell’AI come “innovazione più pervasiva dei prossimi venti anni” ci ha sviluppato persino la tesi di laurea al Politecnico di Milano.
Poi sono arrivate le esperienze all’estero che, passando prima per Londra e Parigi, l’hanno portata fino a Tokyo e Seoul dove ha perfezionato lo studio dei modelli predittivi sul comportamento dei consumatori nel futuro. Ancora non si parlava di Big Data. “Si lavorava con dati ricavati da interviste telefoniche. È interessante che in meno di dieci anni tutto questo sia scomparso a favore di dati della rete o che vengono dall’industria, grazie ai sensori e all’intercomunicazione delle varie funzioni aziendali”, ha spiegato la Baccarin in un’intervista rilasciata tempo fa a Repubblica.
Ritornata in Italia, ha fondato MIPU, un acceleratore d’imprese che sviluppa progetti per l’Industria 4.0. Il suo vero punto di forza è I-care, società di ingegneria che elabora sistemi innovativi per la manutenzione predittiva dei macchinari industriali. Con 150 ingegneri in 9 Paesi del mondo, l’azienda possiede una tecnologia di previsione talmente precisa da essere in grado di stabilire quando avverrà un guasto della macchina.
Intervista
Quali sono i trend del 2018? In particolare pensa che sarà l’anno dell’Intelligenza Artificiale?
Assolutamente sì. Il 2018 sarà l’anno dell’Intelligenza Artificiale e delle analitiche predittive, tecnologie che ci permetteranno di risolvere innumerevoli problemi legati sia alla vita quotidiana che al lavoro.
Proprio recentemente sono stata invitata a Milano a parlare dei trend tecnologici del 2018 e ho sottolineato una questione che mi preme molto: l’etica legata allo sviluppo tecnologico. Oggi è fondamentale chiedersi se è possibile costruire degli algoritmi privi di pregiudizi e che ci aiutino a costruire un futuro migliore nonostante li si costruisca basandosi sui dati del passato.