L’azienda, eletta vincitrice della tappa italiana della Startup World Cup sul parco virtuale di SIOS20, ha ricevuto un importante finanziamento guidato da UV Cap e SFEM Italia
Continua la crescita di PatchAi, startup italiana specializzata nel settore della salute digitale. Dopo la recente vittoria della tappa italiana della Startup World Cup, arrivata nel corso dell’evento SIOS20, organizzato da StartupItalia, l’azienda ha infatti ottenuto un nuovo finanziamento. Il cospicuo round ammonta complessivamente a 1,7 milioni di euro ed è suddiviso in due tranche, guidate rispettivamente da UV Cap e SFEM Italia, con la partecipazione di Healthware Ventures. Sommando l’ultimo investimento con i precedenti, la startup padovana, accelerata in Silicon Valley da Plug and Play, ha chiuso finora tre round. Per un valore complessivo di 2,56 milioni di euro raccolti in soli due anni dalla sua fondazione.
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Si tratta di un risultato notevole, considerando che in Italia, secondo il report 2020 di Dealroom, solo altre quattro startup health tech del nostro Paese hanno raccolto investimenti complessivi per 5,2 milioni di euro. La soluzione di PatchAi è entrata sul mercato al termine del 2019 e ha fatto grandi passi in avanti nel 2020, anche in seguito ai bisogni dettati dal sopraggiungere della pandemia da Covid-19. A oggi, la startup è disponibile non solo per la digitalizzazione di studi clinici, ma anche per la pratica clinica standard, grazie all’offerta di Patient Support Programs (PSPs).
I capitali raccolti nell’ultimo round saranno utilizzati dall’azienda veneta per espandere il proprio business verso altre aree terapeutiche e scalare a livello internazionale. “Nel 2020 siamo cresciuti a tripla cifra, ora il team è composto da 25 ‘superstar’”, ha commentato Alessandro Monterosso, CEO e cofondatore di PatchAi. “Abbiamo in programma di crescere con la stessa velocità anche nel 2021. Questo successo non sarebbe stato possibile senza il sostegno del team, che si impegna ogni giorno a trasformare la nostra visione in realtà ”.
Un investimento che guarda al futuro
Grazie al nuovo round, PatchAi potrà continuare a potenziare la sua ricerca nel campo della tecnologia applicata al settore medico sanitario, più importante che mai, ancor più in un momento come questo. “Un grazie va rivolto anche ai nostri clienti che ci hanno dato fiducia e permesso di mostrare il valore di PatchAi a partner, consulenti e investitori, che hanno contribuito concretamente al raggiungimento delle nostre tappe fondamentali. I traguardi del 2020”, ha dichiarato Monterosso, “sono solo un punto di partenza per le prossime sfide. I risultati dell’anno appena iniziato saranno cruciali per dimostrare ulteriormente il valore aggiunto e l’efficacia della nostra soluzione”.
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Grande soddisfazione e fiducia nella startup padovana, anche da parte dei finanziatori del round chiuso pochi giorni fa. “Siamo investitori attivi nel settore life science sia nella forma di equity, venture e immobiliare”, ha commentato Marco Stevanato, amministratore delegato di SFEM Italia. “Siamo felici di avere identificato un’iniziativa interessante lanciata nel nostro territorio e abbiamo deciso di investire convinti sia dal modello di business che PatchAi sta promuovendo, sia dall’entusiasmo e dalle competenze del team”.
Nicholas Vetter, investment manager di UV Cap ha posto l’accento anche sugli obiettivi dell’azienda finanziata. “UV Cap ha creduto ed è stato coinvolto nel progetto PatchAi fin dall’inizio”, ha sottolineato Vetter. “La motivazione di allora è la stessa di oggi, ovvero essere parte attiva nel finanziare e partecipare alla definizione del panorama della sanità digitale in Europa. Siamo stati e siamo tuttora impressionati dal team, dal prodotto e dai benefici per i pazienti, che il progetto PatchAi ha dimostrato finora”.
Che cos’è e cosa fa PatchAi
La startup nasce a Padova dall’idea e dall’esperienza dei quattro fondatori, Alessandro Monterosso, Filip Ivancic, Kumara Palanivel e Daniele Farro, tutti medici, infermieri e farmacologi. La piattaforma PatchAi è un software as medical device e un dispositivo medico di classe I. L’azienda ha sviluppato un assistente virtuale empatico, che utilizza l’intelligenza artificiale per personalizzare il dialogo con il paziente. Al fine di raccogliere i cosiddetti Conversational Patient Reported Outcomes (Co-PRO).
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Adottando un approccio patient-oriented, PatchAi è in grado di migliorare l’autogestione alla salute dei pazienti, l’aderenza al protocollo e alla terapia. Inoltre, il sistema è in grado di supportare le equipe mediche, offrendo informazioni in tempo reale. I dati preliminari sugli utenti che utilizzano PatchAi mostrano un’aderenza al protocollo fino al 95%. Una percentuale molto maggiore rispetto agli altri applicativi presenti oggi sul mercato e fino a nove volte superiore, se confrontati con le soluzioni cartacee.