I ricercatori dell’università americana hanno sviluppato il primo robot in grado di muoversi in autonomia per 40 minuti sui fondali con più possibilità di essere accettato dalle specie marine
Un pesce di gomma si aggira sui fondali marini delle Fiji. Arriva dal MIT ed è un robot pensato per documentare da vicino la vita marina con la sua fauna e la sua flora. Si chiama SoFi (soft robotic fish) ed è in grado di muoversi insieme agli altri pesci a 50 piedi di profondità per circa 40 minuti. Nel frattempo scatta foto e gira video per riportare fedelmente ciò che vede.
Flessibilità e autonomia
La coda di SoFi ondeggia come quella di un pesce vero e il robot è in grado di controllare il suo galleggiamento in modo che si muova in linea retta o in alto e in basso. Il team controlla il pesce robotico con un telecomando simile a un Nintendo e può aumentarne la velocità o farlo muovere in maniera particolare in alcuni punti. La sua caratteristica principale è l’autonomia: non ha bisogno di cavi per un intervallo abbastanza lungo di tempo a differenza dei robot fino ad ora prodotti, che devono essere collegati a imbarcazioni o spinti da eliche ingombranti e costose. SoFi viene alimentato con una batteria al litio come quella degli smartphone.
Osservare da vicino la barriera corallina
Il dipartimento che si è occupato dello sviluppo di questa tecnologia è quello di informatica e intelligenza artificiale dell’ateneo di Boston (CSAIL). Tra i ricercatori che hanno firmato l’articolo per Science Robotics, Robert Katzschmann che ha lavorato in collaborazione con Daniela Rus, Joseph DelPreto e Robert MacCurdy. «Un robot come questo può aiutare a esplorare la barriera corallina più da vicino rispetto agli attuali robot, sia perché può avvicinarsi in sicurezza, sia perché può essere meglio accettato dalle specie marine», ha commentato al magazine del MIT Cecilia Laschi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. E al National Geographic Joseph DelPreto ha confermato: «Quanto stavamo progettando il robot, abbiamo cercato di assicurarci che si sarebbe mosso nel rispetto della vita che stavamo tentando di osservare».
Attenzione alla salute degli oceani
La flessibilità del robot lo rende meno esposto al pericolo di collisioni, ma il suo design potrebbe essere modificato per aumentarne la velocità. In futuro Sofi potrebbe essere dotato anche di un termometro e altri sensori per raccogliere maggiori informazioni sulla salute degli oceani. Anche l’alimentazione del robot potrebbe essere eco-sostenibile con l’utilizzo di pannelli solari da far galleggiare sulla superficie marina in corrispondenza della posizione di SoFi.