Nuovo colpo per il fondatore di Tesla e dell’azienda spaziale. Il satellite lanciato negli scorsi giorni sarebbe precipitato in mare. E si specula ancora sul vero proposito della missione
Non è un grande periodo per Elon Musk. Dopo l’ennesimo rinvio sulla tabella di marcia per la produzione di Tesla ecco il fallimento di Zuma, la nuova missione spaziale di SpaceX. La missione, il cui obiettivo resta top secret, era stata lanciata domenica scorsa. Ma qualcosa non ha funzionato e si sarebbero perse le comunicazioni con il razzo, che secondo alcune indiscrezioni sembra essere precipitato in mare.
Il lancio del razzo Falcon 9
Il razzo Falcon 9 di SpaceX ha ricevuto semaforo verde lo scorso 7 gennaio, quando dopo oltre un mese di ritardi è decollato dalla base aerospaziale di Cape Canaveral in Florida con il satellite segreto per il governo degli Stati Uniti. La prima fase del decollo si è svolta regolarmente, durante la seconda fase il razzo si è diretto verso l’orbita terrestre e il booster ha cominciato a tornare verso Cape Canaveral, ma il giorno dopo, l’8 gennaio qualcosa della missione in codice Zuma deve non aver funzionato nella maniera corretta.
Problemi nella seconda fase
Secondo quanto riporta il New York Times, la fase di separazione del satellite avrebbe riscontrato problemi fatali e Zuma sarebbe precipitato in mare. La Northrop Grumman, la compagnia che ha costruito il satellite, per ora non conferma limitandosi a dire di “non poter commentare missioni confidenziali”. Ma il fallimento della missione sembra ormai certo, dopo che la notizia del lancio del razzo era stata diffusa con grande enfasi. Negli Stati Uniti è stata subito avviata un’indagine ma al momento non sono stati trovati segni di sabotaggio o di altre interferenze. E per ora nessuna agenzia governativa si è fatta avanti per rivendicare il satellite, stimato per miliardi di dollari.
La missione segreta
SpaceX al momento si limita a diffondere foto e video del lancio del razzo, definito un successo, e non ammette il fallimento della missione. Per la compagnia di Musk si tratta del secondo lancio di una missione segreta su richiesta del governo americano. Lo scorso maggio Falcon 9 ha infatti messo in orbita un satellite per l’intelligence nazionale. Ci si è molto interrogati sullo scopo reale della missione, visto che non sono state fornite informazioni su carico e destinazione. Secondo alcune voci Zuma sarebbe stato un satellite spia.
Le ripercussioni su SpaceX e gli Usa
Se l’incidente fosse confermato le ripercussioni su SpaceX potrebbero essere molto serie. Lo scorso anno SpaceX ha completato 18 lanci e l’obiettivo per il 2018 è quello di raggiungere quota 30 missioni. La compagnia puntava infatti a iniziare a trasportare gli astronauti sulla Stazione spaziale internazionali nel corso del 2018. Allo stesso tempo i legami con il governo potrebbero risentirne in maniera sostanziale. Ma le ripercussioni non si farebbero sentire solo sull’azienda. Anche il Pentagono dovrebbe rivedere le sue ambizioni di riappropriarsi dell’autonomia per il trasporto di equipaggi umani nello spazio, settore nel quale la Russia si è guadagnata la leadership. Il futuro spaziale a stelle e strisce, così come quello di Elon Musk, torna in discussione.