Il maxi elaboratore capace di processare oltre 5 milioni di miliardi di operazioni al secondo verso l’attesa installazione. Roberto Cingolani, tra i massimi esperti di IA del Paese: “Digitalizzare vuol dire disporre di una potenza di calcolo e di storage elevata”
“Leonardo sta installando il supercomputer che ha trovato casa nel building della Fiumara qui a Genova”. Lo ha detto Roberto Cingolani, Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo intervenendo alla prima giornata della Genova Smart Week e rassicurando sul fatto che la seconda ondata di Covid-19 non starebbe rallentando i lavori di installazione e accensione del supercomputer di Genova. “Si tratta – ha spiegato il professore – di un ulteriore step nel nostro percorso di digitalizzazione, una delle direttrici di crescita della nostra azienda, nel lungo termine, contenute del nostro piano strategico Leonardo Be Tomorrow 2030”.
Cosa ha detto Cingolani sul supercomputer di Genova
“Per chi fa manifattura, come noi – ha spiegato Cingolani, tra i massimi esperti in fatto di IA e robotica – il percorso è complesso perché richiede importanti sforzi: ma digitalizzare il disegno di un prodotto e creare il digital twin, ossia l’avatar di una tecnologia, garantisce una serie di vantaggi: non si usano materie prime finché non si è convinti che il prototipo non è funzionante, come già accade oggi per i crash test”.
“L’intelligenza artificiale – ha proseguito il professore -, per esempio, potrebbe far finire l’era del tagliando per la manutenzione dei veicoli, predicendo il momento giusto in cui avvisare che occorre fare la revisione. Digitalizzare oggi inoltre vuol dire avere a disposizione una potenza di calcolo e di storage elevata. Il sistema complesso di un aeroplano non è poi molto diverso da quello di una città ; serve un sistema di calcolo dalla potenza elevatissima, un posto dove si possano racchiudere tutte le informazioni per fare calcoli e statistiche, diventando predittivo: il cloud computing. Ecco, in sintesi, perché è così importante il super computer di Genova. E la ricaduta sulla Liguria riguarderà sia le prospettive di lavoro, grazie al reclutamento di risorse che lavoreranno al supercomputer di Genova, sia l’apertura a collaborazioni con altre realtà del territorio”.
Roberto Cingolani
Cosa sappiamo sul supercomputer di Genova
Il nuovo centro di calcolo (ne avevamo scritto qui) sarà uno tra i primi in Europa, e il primo in Italia, a essere dotato degli acceleratori di ultima generazione NVidia A100. Il supercomputer di Genova conterà su una batteria di oltre cento unità di supercalcolo, per una potenza di calcolo complessiva superiore a 5PFlops (5 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo), collegate da una rete ad alte prestazioni e a un sistema di archiviazione dotato delle più recenti tecnologie hardware e software, per una capacità di memorizzazione dell’ordine dei 20Pbyte (20 milioni di Gigabyte). Leonardo e Atos potranno, inoltre, collaborare su ulteriori progetti di ricerca legati alla computazione quantistica.