Incentivi, detrazioni fiscali, bassi costi del lavoro, espansione clamorosa del mercato interno, ampia presenza di terre rare e risorse minerarie. Ecco perché il Sud-Est asiatico sta diventando il centro globale della produzione di auto elettriche. Il punto del nostro inviato dall’Asia
Se c’è un settore che più di altri conformerà gli equilibri commerciali e non solo futuri, questo è quello delle auto elettriche. Dominano i colossi di Stati Uniti e Cina, certo, ma come accade anche in altri settori (dalla produzione tech alle tecnologie green) tra i due litiganti è destinato a godere anche il Sud-Est asiatico.
La regione, che ospita oltre 650 milioni di persone, sta registrando un rapido aumento nell’adozione di auto, moto e autobus elettrici. Le ragioni alla base di questo vero e proprio boom sono molteplici. Uno dei fattori chiave è lo storico processo di urbanizzazione che sta vivendo la regione. Con l’aumento delle persone che si trasferiscono nelle città, cresce la domanda di trasporti efficienti e sostenibili. Senza contare il fatto che la popolazione dei paesi del Sud-Est è in media molto giovane, con una generazione che come ovunque è molto più attenta ai temi ambientali.
Un altro fattore fondamentale è rappresentato dalle politiche e dalle iniziative governative che ne promuovono l’adozione. I governi di tutta la regione hanno attuato una serie di misure per incoraggiare l’uso di veicoli elettrici, tra cui incentivi fiscali, sconti e sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici. In alcuni paesi, come Singapore e Thailandia, si prevede addirittura di eliminare completamente i veicoli tradizionali a benzina per sostituirli con veicoli elettrici.
Oltre alle politiche governative, incide anche la crescente disponibilità di infrastrutture di ricarica. Con l’installazione di un maggior numero di stazioni di ricarica in tutta la regione, i proprietari di veicoli elettrici sono più tranquilli per quanto riguarda l’ansia da autonomia, che è una delle principali preoccupazioni di molti potenziali acquirenti di veicoli elettrici. In alcuni paesi, come l’Indonesia e le Filippine, anche le aziende private stanno investendo nelle infrastrutture di ricarica, contribuendo ad accelerare l’adozione dei veicoli elettrici.
Le politiche governative
Tutti i governi regionali stanno spingendo lo sviluppo delle auto elettriche. Basti passare in rassegna alcune delle politiche adottate dai vari esecutivi. Il governo di Singapore ha fissato l’obiettivo di eliminare gradualmente tutti i veicoli con motore a combustione interna entro il 2040 e di sostituirli con alternative più pulite ed ecologiche, tra cui i veicoli elettrici. Per raggiungere questo obiettivo, il governo ha attuato diverse misure, come incentivi e sconti fiscali per gli acquirenti di veicoli elettrici, l’installazione di infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici e la distribuzione di autobus elettrici.
La Thailandia ha approvato un pacchetto di politiche sui veicoli elettrici, che comprende incentivi e riduzioni fiscali, investimenti in infrastrutture di ricarica e sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici. In base a questa politica, gli acquirenti di veicoli elettrici possono ricevere fino a circa 3200 dollari di sgravi fiscali, mentre i produttori di veicoli elettrici possono beneficiare di una serie di incentivi fiscali, tra cui l’esenzione dai dazi all’importazione e dall’imposta sul reddito delle società.
L’Indonesia è il più grande mercato automobilistico del Sud-Est asiatico e ha fissato l’obiettivo di rendere elettrico il 20% di tutte le auto in circolazione entro il 2025 e sono state introdotte diverse misure per incoraggiare l’adozione dei veicoli elettrici. Le Filippine hanno lanciato varie politiche e iniziative come la Electric Vehicle Roadmap, che mira ad accelerare lo sviluppo e l’adozione dei veicoli elettrici nel Paese.
Anche il Vietnam ha recentemente compiuto sforzi per promuovere i veicoli elettrici, tra cui l’attuazione di un progetto pilota di veicoli elettrici ad Hanoi e l’introduzione di incentivi fiscali per gli acquirenti di veicoli elettrici. Il governo ha inoltre fissato l’obiettivo di rendere elettrico almeno il 5% di tutte le auto in circolazione entro il 2025.
Da Tesla a BYD
Ma la regione sta emergendo anche come polo produttivo. In particolare la Thailandia, con diverse case automobilistiche internazionali che hanno aperto stabilimenti di produzione di veicoli elettrici nel paese. Bangkok ha adottato una serie di misure utili a incentivare gli investimenti dall’estero. Aziende come BMW, Mercedes-Benz e Nissan hanno aperto stabilimenti di produzione di veicoli elettrici in Thailandia, approfittando della forza lavoro qualificata, dell’ambiente commerciale favorevole e degli incentivi governativi.
BMW ha aperto un impianto di produzione di veicoli elettrici in Tailandia, che ha iniziato a funzionare nel 2019. L’impianto produce versioni ibride plug-in della BMW Serie 5 e Serie 7, nonché pacchi batteria per la rete globale di produzione EV di BMW.
Anche Mercedes-Benz ha aperto un impianto di produzione di veicoli elettrici nel 2019, mentre Nissan ha lanciato un impianto di produzione di veicoli elettrici in Thailandia già nel 2013. L’impianto produce l’auto elettrica Nissan Leaf, oltre a pacchi batteria e motori elettrici per la rete globale di produzione di veicoli elettrici di Nissan. Toyota ha annunciato l’intenzione di investire 10 miliardi di euro nello sviluppo di batterie per veicoli elettrici, con l’obiettivo di produrre fino a 70.000 batterie all’anno nel paese del Sud-Est asiatico.
Molto attive anche diverse aziende cinesi di veicoli elettrici, tra cui BYD, che ha aperto un impianto di produzione di autobus elettrici nel paese, e GAC Motor, che sta lavorando a un impianto di produzione di veicoli elettrici in Thailandia.
Investimenti molto ingenti anche in Indonesia. L’impianto di Hyundai è destinato a produrre 250 mila veicoli elettrici all’anno. Toyota ha annunciato l’intenzione di investire 2 miliardi di dollari nello sviluppo di veicoli elettrici in Indonesia nei prossimi quattro anni. L’investimento comprenderà la creazione di un nuovo centro di ricerca e sviluppo in Indonesia e la produzione di auto ibride ed elettriche.
Anche Tesla sarebbe vicina a siglare un accordo per la costruzione di una fabbrica in Indonesia. L’impianto produrrebbe fino a un milione di auto elettriche all’anno e sarebbe solo il primo di una serie di altri impianti. Nel mirino di Elon Musk non c’è solo un mercato di consumatori in netta crescita, ma anche le risorse minerarie di cui è ricca l’Indonesia. La scorsa estate, dopo un incontro col presidente Joko Widodo, il tycoon ha siglato un accordo da 5 miliardi di dollari per la fornitura di nichel, elemento fondamentale per la produzione di batterie.
Diverse aziende locali e internazionali hanno investito nel settore dei veicoli elettrici anche in Malesia. Uno degli investimenti più importanti è quello del gigante cinese dei veicoli elettrici, Geely, che ha stretto una partnership con la malese Proton per sviluppare e produrre veicoli elettrici.
Oltre agli investimenti delle case automobilistiche, la Malesia ospita anche diverse aziende che si occupano della produzione e della distribuzione di componenti EV e di infrastrutture di ricarica. Una delle aziende più importanti è GreenTech Malaysia, responsabile dello sviluppo e della distribuzione dell’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici in Malesia.
Le realtà locali del Sud-Est asiatico
La crescita dell’industria dei veicoli elettrici nei paesi del Sud-Est asiatico ha creato opportunità anche per le imprese locali. Il produttore thailandese di batterie Energy Absolute ha investito molto nella produzione di batterie per veicoli elettrici, mentre il fornitore di servizi di scooter sharing elettrico Bounce Thailand ha lanciato i suoi servizi a Bangkok, offrendo ai pendolari un’opzione di trasporto sostenibile e conveniente.
Un altro importante investimento è quello della casa automobilistica malese Perodua, che ha annunciato l’intenzione di produrre e lanciare il suo primo veicolo elettrico entro il 2025.
Gojek, il gigante indonesiano del ride-hailing e delle consegne, ha annunciato l’intenzione di lanciare una flotta di veicoli elettrici, con l’obiettivo di avere 2.000 auto e 20.000 moto elettriche in circolazione entro il 2025. L’azienda ha stretto una partnership con diversi produttori di veicoli elettrici, tra cui BYD e Mahindra Electric, per acquisire e gestire la flotta di veicoli elettrici.
Blue Bird Group, una delle principali società indonesiane di taxi e ride-hailing, ha invece lanciato un servizio di taxi elettrici a Giacarta, utilizzando auto elettriche Nissan Leaf. L’azienda prevede di avere 2.000 taxi elettrici in circolazione entro il 2025.
Il Sud-Est asiatico è sulle mappe di tutte le aziende che puntano sulle auto elettriche.