Un e-book di 500 pagine che contiene un pezzo importante di storia dei videogiochi. Un progetto durato 4 anni e richiesto il lavoro di 112 persone
Con Wikipedia le enciclopedie hanno perso parte del loro fascino, un pizzico del loro valore. Ma resta bello poterne sfogliare una, soprattutto se riguarda argomenti di nicchia, nei quali non è sempre agevole riuscire a documentarsi.
The CRPG Book Project nasce proprio con questo scopo: presentare al lettore tutto (o quasi) lo scibile umano in materia di GdR, vale a dire i giochi di ruolo. Il progetto si limita dunque a trattare solo una parte della sterminata storia dei videogiochi, ma lo fa con cognizione di causa e in modo approfondito: il risultato è infatti un volume che, se fosse fisico, sarebbe bello grosso e pure pesante: 500 pagine scritte fitte-fitte curate da 112 autori che hanno richiesto ben quattro anni di studio e documentazione.
In The CRPG Book Project si può trovare di tutto, dal semi-dimenticato Dungeon (1983) fino a Fallout 4. Titoli “tripla A”, blockbuster e piccoli giochi di nicchia intrecciano le loro storie lungo il lavoro operoso dei 112 volontari che hanno pazientemente recuperato i fili per tessere un arazzo a dir poco maestoso.
The CRPG Book Project non si limita a elencare, in modo sterile, come una sorta di time-line, vecchie e nuove glorie. Si spinge oltre, suddividendo per esempio i titoli a seconda dell’appartenenza al genere. Credevate che un GdR come Oblivion e uno come Final Fantasy fossero classificabili all’interno della medesima categoria? Nulla di più sbagliato e The CRPG Book Project vi spiegherà anche perché, illustrandovi le origini degli RPG di stampo nipponico e raccontandovi la nascita di quelli occidentali, evidenziando le differenze e invitandovi a riflettere sui caratteri comuni.
Nella lunga carrellata offerta da The CRPG Book Project trovano così spazio gemme del calibro di Dragon Quest, The Legend of Zelda (il primo), Final Fantasy VII, fino ad arrivare a prodotti più recenti come Gothic, Oblivion, Deus Ex e potremmo continuare. La scelta di produrre un e-book e non un database virtuale ha costretto i curatori del progetto a selezionare i protagonisti e contingentare lo spazio.
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Necessità comprensibile eppure foriera di qualche possibile mal di pancia: se è vero che nell’opera sono ricompresi solo i GdR “puri”, non si capisce perché sia presente il primo Zelda e non anche l’ultimo (Breath of the Wild in fondo è una trasposizione fedele e 3D del capostipite della saga) o perché non venga mai menzionato, per esempio, Tales of Symphonia di Namco-Bandai. E la serie di Xeno? Che fine ha fatto?
Ma si tratta di sottigliezze, di mugugni che lasciano il tempo che trovano, perché a conti fatti The CRPG Book Project è una opera maestosa, completa, curata in modo maniacale e – soprattutto – gratuita. Nonostante sia un e-book, il volume è stato studiato e pensato come un libro fisico e quasi spiace, data la qualità della grafica e dell’impaginazione, non poterlo sfogliare e non poterlo sfoggiare nella nostra libreria. Speriamo dunque che, presto o tardi – senza non dovere attendere altri 4 anni – i volontari di The CRPG Book Project riescano a dare alle stampe anche una versione cartacea, magari pure in italiano.