Nel frattempo uno studio suggerisce che queste costellazioni tech starebbero ostacolando la ricerca astronomica
I satelliti di SpaceX che offrono il servizio Starlink per l’internet satellitare hanno effettuato oltre 25mila manovre tra il primo dicembre 2022 e il 21 maggio 2023 per evitare collisioni in orbita terrestre bassa con detriti o altri satelliti. A riferirlo è stata l’azienda stessa in una comunicazione alla Federal Communications Commission. Queste correzioni di traiettoria vengono fatte quando la probabilità di collisione è superiore a 1 su 100mila, una soglia decisamente maggiore rispetto a quella stabilita dalla NASA (1 su 10mila).
Le manovre dei satelliti di SpaceX sono comunque in crescita (la cifra è doppia rispetto a una precedente analisi) ed è la diretta conseguenza dell’aumento di questa tecnologia spedita in orbita bassa. Come si legge su TechCrunch, di recente la società aerospaziale di Elon Musk ha aggiunto quasi 500 nuovi satelliti alla propria costellazione (che ne conta diverse migliaia). Uno dei motivi che ha più preoccupato gli ingegneri di SpaceX rispetto a un rischio collisione riguarda i detriti di un test bellico condotto nel 2021 dalla Russia per dotarsi di un’arma anti satellite.
Di SpaceX e Starlink in particolare abbiamo parlato a lungo nel 2022 quando, a seguito dell’invasione dell’Ucraina, il governo di Kiev ha fatto appello a Elon Musk per farsi spedire le parabole necessarie al collegamento con l’internet satellitare in un Paese in guerra, con infrastrutture terresti sottoposte a un rischio continuo. Il miliardario sudafricano è stato di parola e oggi la resistenza all’esercito di Putin si appoggia saldamente a questa tecnologia. D’altra parte è importante evidenziare anche le potenziali criticità di una costellazione di satelliti in costante allargamento in orbita. Uno studio recente ha infatti suggerito che la loro presenza sempre più ingombrante costituisce un serio rischio per la ricerca astronomica.