Quell’alleanza virtuosa tra scuole e aziende capace di generare innovazione nella manifattura made in Italy. Cosi gli studenti degli ITS di Pavia, Bologna e Udine disegnano il futuro delle imprese artigiane
«Formazione e innovazione devono andare di pari passo. E se generare innovazione non è semplice, allo stesso tempo oggi si richiede una riconnessione tra persone e culture», così l’economista Stefano Micelli introduce Upskill 4.0, spin-off universitario da lui presieduto, che in collaborazione con Cariplo Factory ha visto impegnati 28 giovani studenti degli ITS di Udine, Pavia e Bologna nella messa a punto di strategie di business e contenuti innovativi per sei imprese italiane di artigianato. «Quello che lega la formazione ai contenuti innovativi è la disciplina, l’organizzazione, il metodo, per costruire un ponte tra la pratica e la formazione – spiega Micelli -. Abbiamo riflettuto a lungo sull’experience design e, alla fine, abbiamo ottenuto degli ottimi risultati con l’obiettivo di alzare l’asticella della competitività nel settore manifatturiero».
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Cos’è Upskill 4.0
Upskill 4.0 ha messo in piedi un progetto che vede coinvolte diverse imprese di tutta Italia alla ricerca di innovazione. L’hanno trovata in quell’alleanza virtuosa tra scuole e imprese, capace di valorizzare l’unicità della manifattura made in Italy. «Dopo una fase di matching, le imprese vengono presentate ad alcuni studenti che si cimentano nell’innovazione attraverso la digitalizzazione – spiega Micelli -. In questo progetto a Milano con Cariplo Factory sono stati coinvolti gli ITS di Pavia, specializzato nel Marketing digitale, di Bologna, incentrato sulla realtà aumentata, e di Udine, focalizzato sul Design e la progettazione. In questi anni abbiamo coinvolto più di 200 studenti in 80 progetti, e speriamo di poter replicare l’iniziativa anche il prossimo anno». E a Milano, secondo quanto affermato dall’economista, l’industria manifatturiera ha un forte bisogno di una ventata d’innovazione. «I nostri giovani hanno saputo cogliere la sfida e cimentarsi in nuove idee ingaggianti e sorprendenti, con competenza e dedizione. L’obiettivo, per noi, è dare alle PMI una serie di strumenti per farle stare al passo coi tempi», conclude l’economista. Oggi si parla, quindi, di etichette smart, carte di identità digitale, realtà aumentata, gamification. Così l’artigianato made in Italy riuscirà a sopravvivere alle sfide del futuro?
Le sei imprese di Upskill Milano
Tra le sei aziende che hanno preso parte al progetto c’è Ganci Argenterie, una delle più antiche fabbriche di Milano guidata dalla famiglia Morandino alla quarta generazione. Ganci produce prodotti in argento massiccio artigianali ed è andata alla ricerca di format innovativi per comunicare in modo giovanile. Gli studenti hanno concretizzato queste necessità in strategie di social marketing, newsletter, piani editoriali e contenuti social. La famiglia Morandino, molto soddisfatta dei risultati raggiunti, ha affermato che vorrebbe coinvolgere ancora più studenti e giovani designer per creare contenuti coinvolgenti.
La seconda azienda che ha partecipato ad Upskill Milano è Fabscarte, l’atelier delle carte da parati dipinte e lavorate a mano, ha implementato la sua comunicazione sui social. Instagram è stato il canale principale per la divulgazione di post che raccontano la storia dell’azienda e che rimandano gli utenti alla home del sito, con un tour virtuale nei laboratori. Il progetto sarà presentato anche alla Milano Design Week.
In Upskill Milano troviamo anche l’azienda Laboratorio Lopane, l’officina di restauro d’auto d’epoca, che ha unito il saper fare artigianale alle nuove tecnologie 4.0 riproponendo il settore dell’automotive storico con esperienze AR e VR. Grazie a un visore, il cliente si immerge nell’officina del futuro con l’idea che l’artigiano, nella sua mission creativa, debba sposare le potenzialità della tecnologia a 360 gradi. Grazie a un simulatore, la gamification permette, ad esempio, di modellare manualmente la lamiera e ricreare un pezzo della carrozzeria di un’auto d’epoca.
La Ciclistica Milano è la quarta azienda che ha partecipato ad Upskill Milano. Si tratta di una ciclofficina che ha voluto creare una community e una serie di format per fidelizzare i clienti come newsletter, suggerimenti di percorsi ciclistici, l’apertura di una pagina Instagram e un mini tutorial. Hanno ideato perfino una carta d’identità digitale dove trovare tutte le informazioni necessarie per la gestione e la manutenzione delle biciclette.
Giassi Mosaico, che realizza opere artistiche e personalizzate per interni ed esterni, ha partecipato ad Upskill Milano. Come in altri casi sopracitati vanta una tradizione storica che vuole comunicare con format multimediali per far conoscere al meglio l’azienda. Come? Grazie a un portfolio digitale e cartaceo, alla realtà aumentata, alla comunicazione social, alla progettazione online e offline e a tour in presenza prenotabili da remoto.
Completiamo il gruppo delle sei aziende di Upskill Milano con Individuals, l’atelier che crea lingerie, costumi e homewear ergonomici e sostenibili. Con gli studenti degli ITS ha progettato etichette smart, dotate di QR code, in grado di raccontare la cura e la ricerca che si nascondono dietro alla realizzazione dei prodotti dell’atelier.