James Cook, giornalista di Business Insider ha segnalato le undici startup italiane da tenere sott’occhio. Un numero adatto ad una squadra di calcio. Ecco come giocherebbe oggi la nazionale italiana delle startup.
Sono sempre di più i giornali internazionali che guardano al movimento delle startup italiane con crescente interesse e curiosità. Ultimo in ordine di tempo a occuparsene è stato Business Insider. In un pezzo uscito il 24 giugno, firmato da James Cook, sono state segnalate le undici realtà del nostro Paese che in questo momento sono ritenute più “hot”. Una sorta di nazionale italiana delle startup (il numero non è scelto a caso) con la selezione dei giocatori/startupper più in forma in questo 2015. Scelte che faranno discutere, come succede ad ogni convocazione.
Non restava dunque che metterli in campo. E per quello ci abbiamo pensato in redazione, assegnando ruoli in base alle caratteristiche delle varie startup selezionate. Abbiamo optato per un 4-4-2, schema storico quando si parla di calcio in Italia. Ecco come giocherebbe oggi la nazionale italiana delle startup:
1. Iubenda
Basata a Milano, è la startup italiana leader nella privacy policy. Meno di un mese fa startupitalia ha intervistato il fondatore e CEO, Andrea Giannangelo, sulla questione cookie law. Nel 2011 ha ricevuto un finanziamento di 100mila euro da investitori come Gianluca Dettori, Andrea Di Camillo, Stefano Bernardi e Marco Magnocavallo. Oltre che dall’acceleratore Boox.
La startup giusta a cui affidarsi contro attacchi continui e inaspettati. Senso della posizione innato, grandi riflessi.
2. BeMyEye
«Nel 2011 mi è venuta l’idea, ma siamo rimasti chiusi in cantina a costruire tutto l’ingranaggio fino all’estate del 2012. A marzo 2013 è stata lanciata l’app». E’ Gian Luca Petrelli che racconta la sua BeMyEye, un’app che permette alle grande aziende di tenere monitorati i punti vendita attraverso volontari sparsi sul territorio. Una sorta di «Google Analytics» di settore. L’azienda ha raccolto oltre 2,8 milioni di euro da parti di investitori come Capital Bancorp, RedSeed Ventures, Pietro De Nardis e 360 Capital Partners.
Grande copertura della zona assegnata. Predisposizione all’aiuto e alla copertura difensiva.
3. MoneyFarm
Moneyfarm è una startup, nata nel 2011, che permette sull’omonimo portale di pianificare e gestire gli investimenti. “Il 50% rispetto a un intermediario tradizionale” dicono i tre fondatori Giovanni Daprà, Paolo Galvani e Andrea Scarso. Ha ricevuto $5.6 milioni in investimenti da realtà come United Ventures, Jupiter Ventures e Principia SGR.
4. PathFlow
Pathflow è stata fondata nel 2013 con lo scopo di studiare i comportamenti dei clienti all’interno di un locale, confrontare questi dati con quelli del marketing e delle vendite per generare delle dashboard con dati reali ed oggettivi. Questo strumento permette ai rivenditori di conoscere davvero i propri clienti e le loro abitudini di acquisto. Nel 2013 ha ricevuto un round di finanziamento pari a 105mila euro da parte di H-FARM Ventures, Club Italia Investimenti e Maurizio Donadelli.
Due rocce difficili da superare. Solidità e testa alta. Spesso sono loro a far partire il gioco della squadra.
5. Gipstech
È una startup calabrese che si occupa di geolocalizzazione indoor colmando le lacune di wi-fi, beacon e IoT integrandoli in un sistema che punta sul geomagnetismo terrestre. Nel maggio del 2014 ha ottenuto un importante investimento da 200mila euro da parte di Italian Angels For Growth
Difficile che perda il senso dell’orientamento. Presidia la sua zona ma riparte appena può in precise sovrapposizioni.
6. Appsbuilder
Fondata nel 2011 da Luigi Giglio e Daniele Pelleri, l’idea di AppsBuilder è quella di semplificare l’App design riducendo i tempi e i costi di sviluppo, offrendo gli strumenti di marketing necessari per innestare una relazione duratura con gli utenti. Nel 2014 ha ottenuto un finanziamento pari a 1,5 milioni di dollari da United Ventures. Alla fine dello stesso anno, come vi abbiamo raccontato qui, ha acquisito un’altra startup: Paperlit.
Costruisce ordinatamente il gioco ma è anche il primo a interdire le azioni avversarie. Specialista in geometrie tattiche.
7. Circle Garage
“Your life, simple”. Questo è lo slogan di Hiris, il wearable interface di ultimissima generazione, ideato dal 34enne ingegnere robotico Marco Gaudina e sviluppato dalla startup genovese Circle Garage. Si tratta di una delle startup leader nel campo dell’IoT. Hiris ha appena ricevuto poco più di 80mila euro da una campagna crowdfunding su Indiegogo.
Sempre in spinta, si esalta davanti all’incitamento della folla che ha un debole per lei.
8. Stereomood
Eleonora Viviani, Daniele Novaga, Giovanni Ferron e Maurizio Pratici sono i 4 founder di Stereomood, una piattaforma emozionale che suggerisce playlist a seconda dell’umore di chi ascolta. Nel 2012 ha ottenuto un finanziamento da parte di Innogest Sgr e Italian Angels for Growth i cui termini (e le cifre) sono rimasti segreti.
Un giocatore emotivo capace di interpretare il clima partita. Padrone della fascia, rinomato per i suoi “cross”.
9. Arduino
L’azienda capitanata da Massimo Banzi ha creato la schedina, open source, più amata dai makers e dai fabbers di tutto il mondo. Dal 2005 ad oggi sono stati creati ben 16 modelli differenti. È di recente notizia il lancio di Genuino, la versione americana di Arduino che stabilisce la sua sede di produzione (ma ne arriveranno altre in tutto il mondo) a New York, attraverso una partnership di produzione con Adafruit.
La fantasia al potere. Mette sempre i suoi compagni in condizione di creare qualcosa di importante.
10. Yoox
Yoox è una delle più importanti aziende europee nel campo dell’ecommerce. Opera nel campo della moda e del design. Fondata negli anni del boom di internet (2000), si è quotata in Italia e ha continuato a spingere per una strategia globale e non solamente nazionale. Recentemente si è unita con Net-A-Porter, creando un vero colosso del lusso online. Una fusione che vale 1,3 miliardi di euro.
11. MusicXmatch
MusicXmatch è il più grande database al mondo di testi musicali. È nato a Bologna grazie all’intuizione di Max Ciociola e ha ottenuto, in questi ultimi anni, ben 10 milioni di finanziamento in diversi round da parte di Roberto Condulmari, Kairos Legacy Partners, Paolo Basilico, United Ventures e P101. L’ultimo successo è l’accordo con Spotify che ha incluso il database nella nuova versione della sua applicazione.
Un attaccante si giudica dai numeri. In questo caso stiamo parlando di due fuoriclasse assoluti.
Commenti finali
Tirando le somme possiamo dire che si tratta di una nazionale che avrebbe tutte le carte in regola per fare bella figura in un’ipotetica competizione mondiale. Non è ancora in grado di vincere ma sicuramente inizia a difendersi meglio rispetto al passato. Bisogna tener conto, infine, che il commissario tecnico (e selezionatore) ha uno sguardo esterno e ha fatto le sue scelte osservando da lontano i vari campi di allenamento in cui, ogni giorno, le nostre startup lavorano per crescere.