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Sono imprenditrici, attiviste, designer, ricercatrici, studentesse, startupper impegnate a cambiare il mondo. Lo fanno con competenza, passione, gioco di squadra. In occasione della Giornata internazionale della donna abbiamo raccolto dieci storie imperdibili
Unstoppable Women è uno dei nostri format editoriali di punta. Negli eventi dal vivo e nella rubrica del sabato da anni raccontiamo i percorsi di imprenditrici, ricercatrici, studentesse, startupper impegnate a cambiare il mondo un’azione alla volta. In occasione della Giornata internazionale della donna abbiamo raccolto dieci storie imperdibili che declinano innovazione, comunità, gioco di squadra. Tutte le altre le trovate online.
Selene Biffi
«Tutte loro mi hanno detto chiaramente: “Dateci l’opportunità di lavorare”». Selene Biffi è un’imprenditrice sociale che abbiamo intervistato nel 2022, un anno dopo la presa di Kabul da parte dei Talebani. Ci ha parlato della situazione drammatica con cui tantissime donne devono confrontarsi in un paese in guerra. «She Works for Peace è la nostra associazione non-profit che supporta donne, associazioni e imprese femminili in Paesi interessati da conflitti quali Afghanistan e Ucraina. Lo fa attraverso progetti innovativi che uniscono l’inclusione economica, la costruzione della pace e la partecipazione a livello locale, rimettendo le donne e le loro capacità al centro della vita delle loro famiglie e comunità per promuoverne il ruolo e l’impatto positivo».
Cristina Marino
Attrice e imprenditrice, Cristina Marino è Founder e Ceo della startup wellness BeFancyFit. «BeFancyFit – ci ha raccontato in questa intervista – è una startup innovativa, fondata da una donna, mamma e under 30: credo che ci sia bisogno di maggiori agevolazioni per queste categorie». La sua mission punta a rendere inclusivo il comparto delle criptovalute. «Ho pensato che l’argomento, solitamente associato a un pubblico maschile, potesse essere interessante anche per le iscritte di BeFancyFit, come lo è per me».
Fjona Cakalli
Fjona Cakalli è una delle content creator del panorama tech italiano più influenti. Recensisce videogiochi, prodotti, device e negli anni ha allargato la propria community di appassionati e nerd. «Ricordo che Super Mario fu il primo di cui mi sono letteralmente “innamorata” – ci ha confidato in questa intervista -. Da piccola, crescendo con i miei genitori, pensavo: “Beh, un giorno sicuramente diventerò anche io una ballerina”». Tech Princess è il suo canale YouTube, nonché sito di news sulla tecnologia. Anche grazie a lei si abbattono pregiudizi. Fjona Cakalli è l’unica donna ad essere menzionata in tutte e tre le TOP 10 dell’Automotive Influencer Report.
Arianna Ortelli
Fondatrice di Novis Games, Arianna Ortelli si è sempre battuta per rendere più inclusivo il mondo del gaming. La mission è permettere a tutte le persone ipovedenti di giocare e divertirsi con titoli. L’azienda ha sviluppato una console per rendere possibile tutto questo. «Essere l’unica donna della stanza nel presentare la startup è anche un’occasione per portare alla luce il fenomeno del gender gap», ci ha raccontato in questa intervista. Il comparto dei videogiochi si sta impegnando nel trattare non soltanto i temi più delicati come quello della salute mentale, ma da anni rende i gameplay sempre più accessibili a chiunque.
Carly Fiorina
Ha lavorato nel mondo delle Big Tech statunitensi, guidando HP dal 1999 al 2005. Carly Fiorina oggi gira il mondo pronunciando keynote speech per ispirare imprenditori e imprenditrici. In questa intervista ci ha raccontato che la leadership in un’azienda non dovrebbe tener conto del genere. Ma questo è quel che accadrebbe in un mondo per cui tutti noi dovremmo batterci. «La leadership è la stessa, non importa chi sia il leader. D’altra parte, quando abbiamo donne leader le aspettative nei loro confronti sono diverse. E, aggiungo, pure le critiche sono diverse. Un uomo al vertice che prende decisioni viene visto con ammirazione, una donna talvolta con risentimento».
Valeria Oliveri
Speaker di Radio 105, Valeria Oliveri è anche la founder di BomberGirl, un progetto che racconta lo sport partendo dai campi di provincia, dove cresce il movimento e crescono le persone. «Le bambine di oggi renderanno il calcio femminile una figata pazzesca», ci ha spiegato in questa intervista. Al netto dei sensazionalismi spesso fuori luogo nel raccontarlo, il calcio femminile sta interessando sempre più persone in Italia, squarciando luoghi comuni e pregiudizi. Come accade negli USA. «Il movimento là ha molti più anni. Io sono di Genova, una città stretta. Una volta trasferitami a Milano mi sono resa conto dello spazio in più a disposizione per campi e palestre. Figuriamoci in America. Loro hanno tanta cultura sullo sport, così come disponibilità economica e spazi enormi dove costruire. La differenza principale però credo sia proprio nella cultura».
Gabriella Greison
Il suo ultimo libro si intitola Ogni cosa è collegata, edito da Mondadori. Gabriella Greison è una fisica e una divulgatrice. «Quando mi sono laureata in Fisica non c’era alcuna possibilità per le donne di emergere e men che meno di essere protagoniste del racconto della fisica. Ho creato tutto da zero, cercando di abbattere stereotipi, lottando contro i luoghi comuni». Nell’intervista pubblicata su StartupItalia ci ha parlato anche del ruolo dei social network nel suo lavoro. Si batte per dare alla fisica lo spazio che si merita. «Posso dire che mi piacerebbe essere in un programma in prima serata sulla Rai, raccontare quello che non viene raccontato sulla fisica attraverso le storie che racconto solo io».
Anna Vaccarelli
«Sembra esserci ancora un pregiudizio, anche da parte delle donne. Probabilmente alcune pensano di non essere all’altezza, per motivi di istruzione o di contesto sociale. Non sono sufficientemente motivate. Ma io dico che non si devono far mettere in difficoltà». Anna Vaccarelli, dirigente tecnologo dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr (Cnr-Iit), è stata premiata come migliore informatica dall’Italian computer society. Nell’intervista a StartupItalia ha dato la sua visione sul futuro delle materie STEM, sui nuovi lavori di cui il mondo tech ha bisogno. «Non servono soltanto tecnici, ma anche altre competenze. Servono esperti di diritto, non per forza nerd».
Virginia Stagni
Il mondo dei media e del giornalismo è cambiato. Virginia Stagni lavora come Head of Business Development al Financial Times, uno dei quotidiani più autorevoli a livello internazionale. «C’è un’urgente necessità da parte del giornale di tornare ad appropriarsi del talento. Per farlo, i giornali devono pagare di più i giornalisti». La carta non scomparirà, ci ha spiegato in un’intervista. Ma le testate devono rendersi conto che il modello di business di un tempo non è più in grado di reggere. «Ben vengano le startup in grado di portare nuove tecnologie e sfidare gli attori già presenti sul mercato, spronando le testate a innovarsi».
Marie Sophie Von Bibra
«L’approccio alle quote rosa è sempre stato controverso. Dobbiamo però riconoscere il fatto che il progresso per la diversità e la partecipazione femminile a livello dirigenziale è stato incredibilmente lento». Marie Sophie Von Bibra è Chief Marketing Officer di Readly e membro del consiglio di amministrazione della Camera di commercio svedese in Germania. Nell’intervista a StartupItalia ci ha tratteggiato quel che sta accadendo a livello europeo per azzerare il gender gap e rendere il mondo del lavoro (e non solo) inclusivo. «Do questi cinque consigli alle giovani donne: buttati, se il lavoro ti piace, non pensarci troppo; sii coraggiosa e non sottovalutarti; concentrati sull’apprendimento, in ogni momento della tua carriera; smetti di fare paragoni e sii indulgente con te stessa; ascolta i consigli, certamente, ma fai a modo tuo!».