Dopo 64 anni di storia, che hanno visto succedersi presidenti di indiscusso livello scientifico ma indiscutibilmente maschi, Il COmmittee on SPAce Research volta pagina. Il commento dell’astrofisica Patrizia Caraveo
La 44esima assemblea generale del COSPAR (COmmittee on SPAce Research), che si è svolta ad Atene dal 16 al 24 luglio, si è conclusa con una bellissima novità: l’elezione di una donna alla presidenza.
Probabilmente ispirati da Urania, la musa dell’astronomia che campeggiava nel poster dell’assemblea, nella riunione di chiusura di domenica 24 luglio, i delegati delle 46 istituzioni scientifiche nazionali e delle 12 organizzazioni internazionali che aderiscono al COSPAR hanno eletto Pascale Ehrenfreund come presidente.
Finalmente, dopo 64 anni di storia, che hanno visto succedersi presidenti di indiscusso livello scientifico ma indiscutibilmente maschi, il COSPAR volta pagina. Ricordo che si tratta di un’organizzazione nata nel 1958, all’inizio dell’era spaziale, per favorire il dialogo tra i blocchi che si contrapponevano nel pieno della guerra fredda. Le assemblee generali di COSPAR (che si tengono ogni due anni) richiamano migliaia di scienziati attivi in tutti i settori della ricerca spaziale e forniscono infinite occasioni di incontro e dibattito.
A una assemblea del COSPAR si discute di tutto: dallo studio della Terra vista dallo spazio si passa alla Luna, ai pianeti ed ai corpi minori del sistema solare, considerando anche le loro atmosfere, i campi magnetici e tutto l’ambiente interplanetario. Ma si parla anche di esopianeti in orbita intorno al altre stelle e della ricerca delle molecole organiche che potrebbero essere le firme della presenza di qualche forma di vita.
L’astrofisica, fatta anche grazie ai satelliti, ha un ruolo importante così come la astrobiologia e la fisica fondamentale. Inoltre, si dedica molto spazio allo sviluppo delle collaborazioni internazionali, un campo quest’anno messo in grande affanno dalla crisi internazionale sviluppatasi a seguito dell’invasione dell’Ucraina. In effetti, ad Atene, gli scienziati russi erano i grandi assenti anche se non c’era stata nessuna “censura” preventiva alla loro partecipazione. Semplicemente, non sono venuti, lasciando un vuoto importante vista la natura profondamente internazionale del COSPAR.
Oltre a fornire un forum per discutere delle problematiche scientifiche, l’assemblea è un’occasione per incontrare pezzi grossi delle agenzie spaziali di tutto il mondo. Da questo punto di vista l’evento più importante è la tavola rotonda dei Presidenti dove il Presidente del COSPAR dialoga con i suoi omologhi. La tavola rotonda di quest’anno si è svolta lunedì 18 luglio. Io ero in platea e confesso che lo spettacolo era così deprimente che ho sentito il bisogno di immortalarlo a futura memora. La foto non è di qualità eccelsa, ma dà l’idea di cosa sia un manel (ossia man only panel) a rappresentare la cultura profondamente maschilista del management spaziale.
Erano stati invitati i presidenti delle agenzie spaziali di tutto il mondo. Alcuni erano presenti, altri erano online, altri avevano delegati dei sostituti. In tutto ho contato 11 interventi (otto in presenza e tre in remoto) tutti fatti da uomini. Possibile che nessuno dell’organizzazione avesse pensato che sarebbe stato più opportuno che ci fossero anche delle signore. L’amica francese che era seduta vicino a me, diceva cose pittoresche. Grazie alla presenza della signora Presidente questi manel saranno un brutto ricordo.
Non è una notizia da poco quando si consideri il radicato maschilismo che domina il mondo dall’aerospazio.
L’agenzia Spaziale Europea, nata nel 1975, ha avuto il suo primo direttore donna nel 2008, quando sono comparse nell’organigramma Simona di Pippo responsabile del volo umano e Magali Vaissiére per le telecomunicazioni. Sembrava l’inizio di un nuovo corso, ma, se guardate la pagina del top management dell’agenzia vedrete che solo 3 dei 12 direttori sono donne. Certamente tre è meglio di zero ma la strada per la parità è ancora lunga. La NASA, che pure ha una lunga storia di maschilismo alla spalle, adesso è più attenta al problema e, benchè non ci sia mai stata un Amministratore donna, la vice di Bill Nelson è Pamela Melroy, una ex astronauta.
La nuova presidente del COSPAR è una scienziata ed una manager di tutto rispetto. Astrobiologa di formazione, si è interessata molto alle tematiche legali connesse alle missioni spaziali e ha insegnato Space Policy. Pascale Ehrefreund ha già ricoperto incarichi apicali per l’Austrian Science Fund e per l’agenzia spaziale tedesca (DLR). Dal 2019 è presidente della International Astronautical Federation (IAF) e, dal settembre 2021, della International Space University (ISU). Insieme alla presidente sono stati eletti i due vice-presidenti: sono il nostro Pietro Ubertini e la francese Catherine Cesarky. Conosco entrambi da una vita e sono veramente contenta di questa saggia scelta.
Si direbbe che Urania abbia messo lo zampino anche nell’elezione di uno dei due vicepresidenti: evviva.